Festival di Venezia, i look: Nicole Kidman in bustier carne (8), Danny Mendez tipo da spiaggia (6), Banderas olé (6)

Nicole Kidman, star del thriller erotico Babygirl, sceglie un abito di Elsa Schiaparelli, il brand nato nel 1930 più amato da Hollywood, riportato in auge dall'estro dell'americano Daniel Roseberry: eccola avvolta con un bustier a corsetto in organza color carne ricamato con paillettes nere che sfumano in frange nere. Per poi finire in una gonna lunga in velluto nero. Red carpet trionfale per la diva che porta in scena le fragilità di tutte le donne del mondo, star del cinema comprese. (Corriere della Sera)

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LIDO DI VENEZIA. Stretta in un abito con corpetto bicolore e scollatura vaporosa in organza color carne, l'ossuta attrice si è concessa ai fan ammassati nonostante il caldo. (Il Centro)

Ma c’è di più, perché nel film della regista danese non si parla (finalmente!), ma si si fa tanto sesso che, come si sa, attira, perché “allevia le tensioni”, volendo citare Woody Allen. Ci riferiamo alla proiezione ufficiale di Babygirl di Halina Reijn. (Marie Claire)

Venerdì 30 agosto al Lido si apre la terza giornata della 81esima edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia (LO SPECIALE – RIVIVI LA SECONDA GIORNATA – LA GUIDA – LE PAGELLE AI LOOK – I LOOK DELLE STAR IN ARRIVO AL LIDO - GLI OSPITI PIÙ ATTESI - TUTTE LE SERIE - LA MADRINA SVEVA ALVITI - LA COMMOZIONE DI ANGELINA JOLIE PER I 10 MINUTI DI APPLAUSI A MARIA), che vede protagonista la diva di Hollywood Nicole Kidman, in Concorso (TUTTI I FILM IN CONCORSO) con il film Babygirl, dove interpreta una potente amministratrice delegata che inizia una relazione con un giovane. (Sky Tg24 )

Nicole Kidman, il potere del sesso

La donna è Nicole Kidman sbarcata al Lido nella folla plaudente che si mette a servizio (non con l’umorismo necessario) di questo «teatrino» sadomaso in cui per arrivare al piacere Romy – questo il nome del personaggio. (il manifesto)

La diva australiana, che a Venezia ancora ricordano avvinghiata all'allora marito Tom Cruise venticinque anni fa, ai tempi di «Eyes Wide Shut» di Kubrick, quello sì meritevole dell'aura di film conturbante, ora si è fatta precedere, furba, da dichiarazioni preoccupate («non so se avrò il coraggio di guardarmi sullo schermo»), anche se la regista olandese che l'ha diretta, Halina Reijn, è un'allieva di Verhoeven, il regista di «Attrazione fatale», e ha imparato da lui a trasformare materiale incandescente in erotismo patinato. (ilmattino.it)

È un film in cui sono molto esposta e quindi vulnerabile, ogni spettatore potrà giudicare il modo in cui si comporta il mio personaggio. «Questo film parla di sesso e desiderio, di verità e di potere, di consenso e di pensieri intimi. (La Stampa)