Il rischio eversione secondo Meloni

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Commuove davvero la presidente del consiglio Giorgia Meloni che di fronte allo tsunami giudiziario sul mercato illegale delle intercettazioni evoca il rischio di eversione dello Stato di diritto ed auspica che la magistratura vada “fino in fondo”. Chi se lo aspettava che la campionessa degli eredi-al-quadrato (del Duce e di Berlusconi) riuscisse a preoccuparsi per lo Stato di Diritto? Addirittura evocando il rischio eversivo! Sbalordisce ed accende una speranza perché in questi mesi abbiamo più volte adoperato le stesse parole, ma per denunciare condotte, leggi o proposte di legge del suo Governo, della sua maggioranza. (articolo21)

La notizia riportata su altri giornali

Nessuno Stato di diritto può tollerare una cosa del genere”. Sulla vicenda dei dossieraggi mi aspetto che la magistratura vada fino in fondo, perchè, nella migliore delle ipotesi, alla base di questo lavoro c’era un sistema di ricatto ed estorsione, ma nella peggiore siamo davanti al reato di eversione. (Buttanissima Sicilia)

Le rivelazioni che stanno emergendo dall'inchiesta sui dati sottratti a Milano hanno innescato reazioni accese nella politica italiana. Ancora dati spiati, ancora ipotesi di dossieraggio e hackeraggio. (QuiFinanza)

L’ironia di Arianna Meloni è stata la risposta più diretta all’intrusione di Vincenzo Coviello, l'ex bancario bitontino che, per mesi, ha monitorato il suo conto corrente alla ricerca di presunti segreti finanziari. (Corriere della Sera)

Crescono con il passare delle ore le reazioni politiche al caso delle informazioni rubate dalle banche strategiche, al centro dell’indagine della Dda di Milano e della Dna. (Sky Tg24 )

La presidente del Consiglio sollecita la magistratura a proseguire senza riserve, sostenendo che queste indagini rivestono un’importanza fondamentale per la protezione dello Stato di diritto. Giorgia Meloni interviene duramente sulle recenti inchieste di dossieraggio che rivelano gravi violazioni di privacy e minacce alla sicurezza dello Stato. (Il Dubbio)

Uno degli arrestati, Nunzio Samuele Calamucci, avrebbe spedito una mail da un account «intestato a Mattarella, con nome e cognome». (L'Unione Sarda.it)