Sulla strada da Perugia ad Assisi il grido della pace

Proprio nei giorni in cui i conflitti globali prendono la strada di una preoccupante escalation il popolo della pace è tornato a incontrarsi ad Assisi per far salire arrivare alle orecchie dei potenti del mondo un grido unanime e allarmato: «Cessate il fuoco ovunque». Delegazioni da tutto il Paese hanno animato sabato il partecipato serpentone della marcia della pace Perugia-Assisi: tra gli oltre tremila partecipanti non sono mancavano i cremonesi, presenti con una doppia rappresentanza della Tavola della pace che riunisce associazioni, sindacati e realtà del territorio. (La Provincia di Cremona e Crema)

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In momento dell'incontro ad Assisi sabato mattina (Avvenire)

«Sentiamo il dovere», ha aggiunto parlando ai tremila che si sono messi in cammino, «di rompere il silenzio e l'inazione che circonda. Flavio Lotti, presidente della Fondazione PerugiAssisi per la cultura della pace, spiega così la convocazione straordinaria della Marcia Perugia-Assisi. (Famiglia Cristiana)

Leggi tutta la notizia Tanti sono stati i partecipanti di questa iniziatva che... (Virgilio)

Marcia della Pace, Conte: "Strategie militari dimostrano che c'è deficit della politica vera, non quella dei parolai"

Non c’è, dunque, giorno più importante per unire in un intento comune cittadini e istituzioni, senza divisioni e distinzioni. Ed è proprio con questo spirito che i Comuni del Comprensorio parteciperanno all’evento. (LA NAZIONE)

Molte le scuole e le università presenti, insieme ai sindaci dei Comuni per la pace. "Questa manifestazione era necessaria perché sentiamo il dovere di rompere il silenzio e l'inazione che circonda le stragi quotidiane di persone trattate e uccise peggio degli animali", ha proseguito Lotti, "la terribile escalation delle guerre fratricide in corso, la politica disumana che ci impedisce di salvare la gente in mare, la distruzione di immense risorse economiche rubate alla cura delle persone che soffrono e sono abbandonate a sè stesse". (la Repubblica)

"Bisogna imporre una svolta negoziale che andava fatta da subito e non si vuole perseguire perché si preferisce il rumore delle armi". Così Giuseppe Conte alla partenza della Marcia della Pace ad Assisi (La Stampa)