Lutto nel mondo della cultura, morto Roberto Gervaso
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Notevole anche la sua attività da scrittore: con Indro Montanelli è stato autore di una serie di volumi divulgativi sulla storia d’Italia, ha vinto due volte il Premio Bancarella – nel 1967 insieme allo stesso Montanelli con L’Italia dei Comuni e nel 1973 con la biografia di Cagliostro – ed ha firmato una lunga serie di saggi, raccolti, biografie e ritratti spaziando dalla storia all’attualità.
Anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – riporta l’Ansa – ha voluto esprimere il proprio cordoglio con un messaggio alla famiglia, nel quale ha parlato di «un uomo di finissima cultura, protagonista, per lunghi anni, del giornalismo e della vita culturale del nostro Paese». (Varesenews)
Ne parlano anche altri media
Addio", con questo post su Twitter, Vittoria Gervaso, giornalista del Tg5, ha ricordato il padre Roberto. Moltissimi i suoi libri di successo, in gran parte dedicati alla storia e alla memorialistica. (Sky Tg24 )
«Resto dentro di me l’allievo devoto di un Maestro. È una giornata di sole romano, Gervaso ricorda bene: «Mi chiamava Robertino… e mi spiegò il metodo di lavoro nel 1964 per la Storia d’Italia: “Hai presente il monumento a Garibaldi? (Corriere della Sera)
Lascia la moglie Vittoria e la figlia Veronica, giornalista del Tg5. Tra le tante opere, era autore, insieme a Indro Montanelli, di celebri libri di dilvugazione sulla storia dell’Italia. (Virgilio Notizie)
Tra il 1965 e il 1970 firma insieme a lui i primi sei volumi della “Storia d’Italia” edita da Rizzoli, acquisendo grande notorietà. Lo stesso ha fatto Silvio Berlusconi: “Quella di Roberto Gervaso è una grave perdita per me, per il giornalismo, per l’Italia. (Il Fatto Quotidiano)
È morto Roberto Gervaso, scrittore e giornalista di successo. "La morte di Roberto Gervaso priva l'Italia di una autentica fonte di cultura,sapere e intelligenza. (AGI - Agenzia Italia)
E poi quella sua vaga somiglianza con Churchill, uno dei suoi campioni, faceva parte dello spasso e del suo spessore. E gli piaceva moltissimo, ma mai quanto Orazio o Montaigne, Ennio Flaiano: «La sua descrizione di Roma è una delle migliori. (Il Gazzettino)