Borsa: Asia arretra dopo Trump sui dazi, futures Europa in rosso
MILANO Scendono gli indici di riferimento delle grandi piazze asiatiche. Giappone (-0,47%), Australia (-0,69%), Corea del Sud (-0,55%) e Cina (Shanghai -0,14% e Shenzhen -0,97%) sono tutti in calo mentre Hong Kong ancora aperta agli scambi galleggia sulla parità. Il dollaro è salito e le azioni sono scese a Wall Street dopo che il presidente eletto Donald Trump ha dichiarato che gli Stati Uniti imporranno ulteriori dazi su Cina, Messico e Canada, aumentando le preoccupazioni sulle sue politiche "America First". (l'Adige)
Ne parlano anche altre fonti
In attesa di capire cosa succederà nei conflitti in Ucraina e in Medio Oriente, il neo presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dato il via a una nuova guerra, quella dei dazi. Nella notte il, tycoon ha annunciato sulla piattaforma Truth l'intenzione di imporre dazi del 25% su tutte le merci provenienti da Messico e Canada se questi due Paesi non fermeranno l'afflusso di migranti e droga, soprattutto il Fentanyl, nel territorio Usa, oltre a un aumento del 10% di quelli già in vigore contro la Cina se il Paese asiatico non si applicherà nella battaglia alla produzione di questa droga sintetica, divenuta una vera e propria piaga negli Stati Uniti. (Today.it)
I rappresentanti della Cina mi hanno detto che avrebbero stabilito la loro pena massima, quella della morte, per qualsiasi trafficante sorpreso a farlo, ma, sfortunatamente, non hanno mai dato seguito alla cosa e la droga sta affluendo nel nostro Paese, principalmente attraverso il Messico, a livelli mai visti prima. (ilmessaggero.it)
Venerdì 22 novembre si è tenuta la prima riunione del Consiglio Direttivo dell’OPI di Frosinone, a seguito dell’elezione del Consiglio Direttivo, della Commissione d’Albo e del Collegio dei Revisori dei Conti per il triennio 2025-2029 svoltesi il 16 e 17 novembre. (Frosinone News)
L'America imporrà dazi contro Cina, Messico e Canada. (Sky Tg24 )
E’ bastato un post di Trump sulla sua piattaforma Truth Social a far muovere tutti i mercati. Il presidente eletto ha minacciato tariffe del 25% su Messico e Canada se non controlleranno meglio i loro confini, e tariffe aggiuntive sulla Cina (FIRSTonline)
In un altro post il neopresidente ha preannunciato un incremento del 10% dei dazi, unitamente a quelli già in vigore e a quelli supplementari che potrebbe ulteriormente decidere, “su tutti i numerosi prodotti in arrivo negli Stati Uniti dalla Cina”. (rsi.ch)