M5S, Conte: Grillo non può levarci il simbolo, non è mio né suo
Il fondatore del Movimento 5 stelle, Beppe Grillo, trascinerà Giuseppe Conte in tribunale? "Abbiamo smesso, parlo del mio passato, di fare l'avvocato. Adesso i legulei e i cavilli giuridici li lasciamo al fondatore che predicava la democrazia", ha risposto il leader stellato, ospite di Cinque minuti in onda stasera su Raiuno. Può riprendersi il simbolo? "Assolutamente no, ha degli impegni contrattuali - ha sottolineato Conte - in questo senso, e in più il simbolo appartiene, lo voglio chiarire una volta per tutte, al Movimento 5 stelle, agli iscritti, non è mio ma non è neppure di Grillo". (Tiscali Notizie)
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con comunicazione inviata al Comitato di Garanzia in data 25 novembre u.s., Beppe Grillo ha chiesto, ai sensi dell’art. 10, lett. i), dello Statuto, la ripetizione delle votazioni riguardanti le modifiche statutarie svoltesi nei giorni dal 21 al 24 novembre 2024, nonostante la chiara volontà assembleare emersa; Premesso che: (Movimento 5 Stelle)
Toninelli: "Gli iscritti infuriati con Conte non si cancellino dal M5s" (il Giornale)
Il presidente del Movimento, dopo che il fondatore ha chiesto di ripetere il voto sulle modifiche statutarie, ha parlato di “una clausola feudale che si trascinava dal vecchio statuto e che, peraltro, la maggioranza ha già bocciato proprio nell'ultima votazione”. (Sky Tg24 )
La seconda votazione sul garante del Movimento e il limite dei due mandati si farà, nel più breve tempo possibile. Giuseppe Conte ha accolto la richiesta dell’esiliato Beppe Grillo non poteva fare altrimenti, e ha convocato d’urgenza un consiglio nazionale per fissare a breve una consultazione bis sui quesiti già sottoposti all’attenzione degli iscritti. (Open)
Non è infatti la prima volta che Beppe Grillo, alfiere della democrazia diretta e del (un tempo) fortunato slogan "uno vale uno", fa ripetere una votazione online in cui il risultato non è quello da lui sperato. (la Repubblica)
Il mio regno per un cavillo. Finisce così l'epopea del Movimento 5 stelle, che doveva "aprire il Parlamento come una scatola di tonno" e finirà, molto probabilmente, ad aprire - pure con una certa grazia - le porte delle aule di tribunale. (L'HuffPost)