A Beirut libanesi piangono Nasrallah: "Lui non muore, resta tra noi"
A Beirut libanesi piangono Nasrallah: "Lui non muore, resta tra noi" 28 settembre 2024 Roma, 28 set. - I libanesi piangono la morte del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah, ucciso in un attacco aereo israeliano nella periferia meridionale di Beirut. Molti si sono ritrovati a pregare, in lutto, fuori dalla Moschea Mohammad Al-Amin della capitale libanese dopo che Hezbollah ne ha confermato l'uccisione. (Il Sole 24 ORE)
La notizia riportata su altre testate
Poche ore dopo che sia Israele che Hezbollah hanno confermato la morte di Hassan Nasrallah, leader del gruppo militante islamico, il portavoce dell'esercito israeliano, Roni Kaplan, ha parlato con Euronews da Tel Aviv di una giornata intensa e "molto importante" per lui. (Euronews Italiano)
“È difficile credere che Nasrallah sia uscito vivo da un attacco del genere”, ha detto un alto funzionario israeliano al Jerusalem Post e al Times of Israel, confermando l’incertezza sul destino del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, dopo il massiccio bombardamento aereo su Beirut (Il Fatto Quotidiano)
A poche ore dalla notizia dell'uccisione del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah, il comandante dell'Idf Herzi Halevi spiega la tempistica dell'operazione e assicura: "Siamo determinati a continuare a distruggere l’organizzazione terroristica Hezbollah e a continuare a combattere. (La Stampa)
La distruzione di Gaza e gli attacchi alla struttura militare di Hezbollah, uniti ai tradizionali omicidi selettivi che stavolta sono giunti sino a decapitare il vertice dell’organizzazione sciita, servono a questo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Nessuna dichiarazione ufficiale sulla sorte di Nasrallah, ma in precedenza una fonte vicina al gruppo aveva detto che il leader «sta bene». Fra i morti ci sarebbe la figlia Zainab. (ilmessaggero.it)
“Hassan Nasrallah non potrà più terrorizzare il mondo”. Lo si legge sul profilo di X delle forze di difesa israeliane, che annunciano ufficialmente l’uccisione del leader di Hezbollah durante i raid su Beirut (Nicola Porro)