La crisi della Transnistria spiegata
La Transnistria, una provincia moldava separata e fedele alla Russia, è stata al centro delle cronache questa settimana per una crisi energetica innescata dalla recente decisione dell’Ucraina di sospendere un accordo per la fornitura di gas russo attraverso il suo territorio alla regione. Centinaia di migliaia di persone in Transnistria devono ora affrontare un rigido inverno senza gas, riscaldamento o elettricità dopo che la leadership sostenuta dal Cremlino a Tiraspol, la capitale della provincia, ha rifiutato le offerte di garantire alternative dalla Moldova. (EURACTIV Italia)
Ne parlano anche altri media
Complici le temperature più rigide e lo stop al transito del gas russo attraverso l’Ucraina, i prezzi del gas salgono, arrivando a toccare i 50 dollari. Uno scenario che insieme alla sospensione temporanea di una settimana dell’impianto Lng di Equinor in Norvegia per il guasto di un compressore, comporterà a detta degli esperti un aumento dei prezzi nelle prossime settimane. (Wall Street Italia)
Dal primo gennaio 2025 la Transnistria è rimasta senza riscaldamento e acqua calda dopo che è stata interrotta la fornitura di gas russo all'Europa attraverso l’Ucraina. Una crisi energetica che sembra diventare sempre più geopolitica e umanitaria. (East Journal)
Price Cap sul Gas: cos'è, come funziona e a chi porta vantaggi - non solo ai cittadini (Proiezioni di Borsa)
Temperature di 4 gradi sotto la media degli ultimi dieci anni, come nelle attuali previsioni, aggravano uno scenario complesso che ha visto l’interruzione degli (ormai ridotti) flussi di gas russo attraverso l’Ucraina e l’interruzione di un impianto di Gnl in Norvegia. (Il Fatto Quotidiano)
Eppure la sua mancanza è bastata a fare impennare i prezzi del 14% in due settimane. Il gas che arrivava dalla Russia attraverso l’Ucraina era meno del 10% del fabbisogno totale dell’Italia nel 2024. (Corriere della Sera)
Il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, tranquillizza sugli stoccaggi di gas del nostro Paese dopo la chiusura dei rubinetti del gas russo di Gazprom attraverso l'Ucraina, adottati da Kiev dal 2025. (Secolo d'Italia)