Luca Carboni, in mostra c’è anche l’omaggio a Bologna: “È una regola”
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– “Sono sempre Luca lo stesso” canta Luca Carboni in una delle sue più celebri canzoni: e se è vero che nei suoi 40 anni di carriera è sempre rimasto fedele alla sua arte, la mostra “Rio Ari O”, che inaugura ufficialmente stasera al Museo internazionale e biblioteca della Musica e che rimarrà in loco fino al 9 febbraio (dal martedì al giovedì, dalle 11 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 18.30; venerdì dalle 10 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 19; sabato, domenica e festivi, dalle 10 alle 19) espone il lato meno conosciuto di Luca Carboni, quello più intimo e nascosto. (il Resto del Carlino)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Faccia metà bianca e metà nera, in preghiera. Luca Carboni è da oggi in mostra al Museo della Musica fino al 9 febbraio (curatela Luca Beatrice, produzione Elastica). (L'HuffPost)
Presentato anche il suo nuovo Cd che propone brani di classica e musical. Nel tradizionale concerto di novembre, la pianista si è esibita con la United Nations Symphony Orchestra (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
«In questi anni di cure dipingere mi ha dato energia. È stato un modo per continuare a lavorare», dice Luca Carboni, spalancando le porte del Museo Internazionale e biblioteca della musica di Bologna, che da oggi al 9 febbraio ospiterà Rio Ari O. (ilmessaggero.it)
Il diario creativo (segreto) di Luca Carboni in mostra a Bologna. Incontri e dialoghi con i suoi fan Una vita intrecciata all’arte, in tutte le sue molteplici forme. (IlMohicano_MilanoSound)
Luca Carboni, 40 anni tra musica e arte”, è la mostra che resta aperta fino al 9 febbraio 2025, con cui l’artista Luca Carboni celebrerà la sua quarantennale attività, iniziata nel 1984 con l’album d’esordio canoro e autorale uscito sotto il titolo di “…intanto Dustin Hofman non sbaglia un film”. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Curata da Luca Beatrice, la mostra vuole celebrare la sinergia fra musica e arte visiva che ha sempre accompagnato il percorso artistico del cantautore bolognese, presentando al pubblico e ai fan un lato ancora poco conosciuto di Carboni ovvero quello di artista visivo. (il manifesto)