Castlevania Dominus Collection – Recensione
Ricordo con estrema felicità le notti di circa quindici anni fa passate a consumare le cartucce degli unici tre Castlevania usciti su Nintendo DS. Scoperti per puro caso e giocati veramente fino allo stremo della console e di Dracula stesso, ormai stanco di essere abbattuto in ogni modo possibile. Sigilli tracciati col pennino, enigmi, nuove abilità, un gameplay degno dei migliori titoli della serie; ricordi indelebili nella mia mente e, a quanto pare, anche da quella di Konami (PlayStationBit)
Ne parlano anche altre testate
Castlevania è una serie che non ha bisogno di presentazioni: al suo nome dobbiamo parte della definizione del genere "metroidvania", di cui resta tutt'oggi un illustre rappresentante. Avviata da Konami nell'ormai lontano 1986, la saga è orfana da dieci anni di un nuovo capitolo, dopo la ricezione non esaltante da parte di critica e pubblico di Castlevania: Lords of Shadow 2 nel 2014. (Multiplayer.it)
Stiamo parlandovi dell’epoca in cui PSP e Nintendo DS si contendevano il dominio sul mercato delle portatili. Sony, lo sappiamo tutti, si conquistò uno spazio importante in quel settore grazie a una serie di produzioni esclusive che riuscivano a offrire un’esperienza molto simile a quella casalinga in totale mobilità; Nintendo, invece, oltre alle immancabili esclusive di spessore, aprì letteralmente le porte a tutte quelle serie che non riuscivano a sfondare sulle console casalinghe, ma che in virtù di una serie di intuizioni brillanti, e dei limiti dettati dall’hardware di nintendo DS, poterono risorgere sulla portatile del colosso di Kyoto. (Tom's Hardware Italia)
La collezione include Castlevania: Dawn of Sorrow, Castlevania: Portrait or Ruin e Castlevania: Order of Ecclesia insieme ai due bonus Haunted Castle”, versione arcade di Castlevania, e “Haunted Castle Revisited”, una versione completamente rivista del classico arcade. (Tech Princess)