Governo in bilico. Ora la Francia fa più paura della Grecia
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I dati pubblicati dall’Insee (l’Istat francese) delineano un quadro economico ambivalente: da una parte, una crescita del PIL dello 0,4% nel terzo trimestre del 2024, dall’altra un incremento del debito pubblico e il rischio di una crisi politica legata all’approvazione della legge di bilancio. L’incertezza ha provocato la reazione dei mercati che ora prezzano il debito francese con valori meno affidabili della Grecia. (Panorama)
La notizia riportata su altri giornali
C’è il serio rischio che lo faccia anche nelle prossime ore, portando la sua valutazione ad A+, a due lunghezze sopra Spagna e Portogallo. Il giudizio attuale è AA- con outlook stabile, tre gradini sotto il livello massimo della tripla A. (InvestireOggi.it)
I rendimenti dei titoli di stato europei si muovono al ribasso, con il costo di finanziamento del Bund decennale al 2,10% e quello del Btp decennale al 3,30%. Lo spread tra i due titoli si restringe ulteriormente a 121 punti base. (Milano Finanza)
I titoli di Stato francesi sono più rischiosi di quelli greci. In sostanza, per gli investitori il debito pubblico di Atene, capitale che ha subito per anni il waterboarding del rigore, dei tagli di bilancio, dell’austerità, è meno rischioso di quello di Parigi, seconda economia europea, membro del G7 e potenza nucleare. (Inside Over)
Ma ieri il 73enne neogollista, scelto da Macron per guidare il Paese dopo le elezioni anticipate, ha sparigliato: provando a salvarsi, ha accolto a sorpresa alcune istanze dei lepenisti, piazzando in manovra 3 miliardi per evitare l'aumento delle bollette dell'elettricità come chiesto dal Rassemblement national. (il Giornale)
Nato con il sostegno dei macroniani e del centrodestra, il governo Barnier ha bisogno dell’appoggio di forze esterne come il Raggruppamento Nazionale di Marine Le Pen, che potrebbe unirsi alla sinistra per presentare la sfiducia. (ByoBlu)
Lunedì è previsto l’incontro della leader del Rassemblement National con il primo ministro Michel Barnier per tentar… (L'HuffPost)