Naufragio a Lampedusa, 20 dispersi, sette salvati
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Ieri, nelle acque antistanti Lampedusa, una barca con a bordo migranti è naufragata a poca distanza dalla riva. Sette persone, tra cui un bambino di otto anni, sono state salvate e recuperate da una motovedetta della Guardia di Finanza; venti persone, tra cui cinque donne e tre bambini, risultano disperse. L'imbarcazione, partita il 30 dicembre da Zuwara, in Libia, trasportava persone di diverse nazionalità: due uomini della Siria, un bambino siriano di otto anni, due persone del Sudan e due di origine egiziana sono i superstiti.
Le ricerche dei dispersi, tra cui cinque donne e tre bambini, sono proseguite senza sosta per tutta la notte, ma finora non hanno dato esito. I sette superstiti, tra cui il bambino siriano, sono stati trasferiti dall'hotspot di contrada Imbriacola al porto di Lampedusa, da dove lasceranno l'isola diretti a Porto Empedocle con il traghetto di linea. Da lì saranno portati in un'altra località ancora non stabilita.
Il naufragio, avvenuto nella notte di Capodanno, ha visto il barchino colare a picco a ridosso della costa, rendendo ancora più drammatiche le operazioni di soccorso. Le autorità continuano a monitorare la situazione, mentre le ricerche dei dispersi proseguono con l'impiego di mezzi navali e aerei. La tragedia ha riportato l'attenzione sulla pericolosità delle traversate nel Mediterraneo e sulla necessità di interventi più efficaci per prevenire simili disastri.
Le operazioni di soccorso, coordinate dalla Guardia di Finanza, hanno permesso di salvare sette persone, ma il bilancio delle vittime potrebbe aggravarsi nelle prossime ore.