Vent’anni fa l’invasione Usa dell’Iraq: così Bush jr attaccò Baghdad con la scusa di un’arma inesistente

Quando abbiamo la tentazione di dividere il mondo tra buoni e cattivi, tipo “noi che non invadiamo i vicini e gli altri che lo fanno”, “noi che rispettiamo i diritti dell’uomo e di genere e gli altri che non lo fanno”, “noi che ‘di noi ci si può fidare’ e degli altri no”, ricordiamoci – almeno chi c’era e la vide – la notte del 20 marzo 2003, quando, senza essere stati né provocati, né minacciati, né tanto meno attaccati, gli Stati Uniti lanciarono su Baghdad l’operazione ‘Shock and Awe’, atterra e terrorizza, che segnò l’inizio dell’invasione dell’Iraq. (Il Fatto Quotidiano)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Quello che è successo il 20 marzo 2003 non è stato un «errore». Vent’anni fa, le truppe di terra statunitensi e alleate invasero l’Iraq. La campagna di bombardamenti «shock and awe» era iniziata il giorno prima. (Jacobin Italia)

Vent'anni dall'invasione in Iraq, il filosofo Walzer: "Gli Stati Uniti non hanno imparato nulla da quelle lezioni" dal nostro corrispondente Paolo Mastrolilli L'esperienza non ha spinto gli Stati Uniti a cambiare il loro impegno militare, e nemmeno la strategia in Afghanistan. (la Repubblica)

Da una coalizione guidata dagli Stati Uniti (vi partecipà anche l'Italia: il presidente del Consiglio italiano era Silvio Berlusconi), la situazione nel Paese è disastrosa. (Euronews Italiano)

Nel video celebrativo c’è anche qualche volto noto. “Ritornare a quei giorni aiuta anche a capire il presente” spiega Bergamaschi, oggi più che mai impegnato nella diplomazia per quanto concerne il fronte ucraino, con lo scacchiere che però è internazionale e coinvolge tante potenze in campo e non soltanto Russia e Ucraina. (OglioPoNews)

Poi magari, vent’anni dopo, ti scandalizzi perché i cattivi hanno imparato dai buoni. Ebbene, le democrazie non riescono a fermare i propri governanti dallo scatenare guerre, mentre le dittature attendono le truppe nemiche come liberatori (IlSudEst)

Mancavano poche ore a mezzanotte del 20 marzo 2003, quando le televisioni statunitensi interruppero improvvisamente le trasmissioni per mandare in onda il discorso del presidente George W. Bush che annunciava l’avvio delle operazioni contro l’Iraq di Saddam Hussein. (L'INDIPENDENTE)