Lula contro la decisione di Meta di porre fine al fact-checking

Milano, 9 gen. Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva afferma che i paesi devono garantire che la loro sovranità sia "protetta" in seguito alla decisione del gigante dei social media Meta di porre fine al fact-checking negli Stati Uniti. "Nessun cittadino, né due cittadini, né tre cittadini dovrebbero pensare di poter violare la sovranità di una nazione", afferma Lula. (Tiscali Notizie)

Ne parlano anche altre testate

Il gruppo Meta (Facebook, Instagram e Whatsapp) ha esentato alcuni dei suoi principali inserzionisti dal consueto processo di controllo dei contenuti. Lo rivelano documenti interni del 2023 di cui il Financial Times ha preso visione secondo i quali la società proprietaria di Facebook e Instagram ha introdotto una serie di “tutele” per “chi spende molto”. (Il Fatto Quotidiano)

Una mossa che, a prima vista, potrebbe sembrare un omaggio alla libertà di espressione, ma che, osservata più da vicino, si rivela una scelta rischiosa e discutibile. (LaC news24)

L'improvviso cambio di paradigma del colosso di Menlo Park costringe a rivedere le proiezioni sui social: meno filtri, più flusso indistinto dei contenuti e ritiro dal purpose. Saranno insomma gli utenti i soli arbitri di ciò che è vero o falso. (StartupItalia)

Meta, fact-checking su Facebook e Instagram: come cambia e cosa sapere

Non tutti gli utenti possono partecipare: generalmente sono richiesti alcuni requisiti, come avere un account verificato e una certa anzianità di utilizzo della piattaforma. Il nuovo modello delle “community notes” si baserà sul crowdsourcing della verifica delle informazioni: affiderà a un gruppo selezionato di utenti il compito di aggiungere note di contesto ai contenuti. (Sky Tg24 )

Meta (LA STAMPA Finanza)

Puntando il dito contro il vecchio continente, dove “un sempre crescente numero di leggi istituzionalizzano la censura”. Bruxelles – Mentre l’Ue è alle prese con le ingerenze sempre più sfacciate del proprietario di X, Elon Musk, nella politica interna degli Stati membri, la pugnalata alle spalle che non ti aspetti. (EuNews)