Com'è morto Cosimo Di Lauro? La magistratura apre un fascicolo

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NapoliToday INTERNO

Cosimo Di Lauro è morto in carcere, dopo 17 anni e mezzo trascorsi al 41-bis, a neanche 49 anni.

Si trattava di un detenuto difficile, che era stato a Poggioreale, Novara, Rebibbia, l’Aquila, Cuneo, e infine Milano.

Di Lauro da tempo teneva comportamenti sospetti, definiti "bizzarri" a volte dalla polizia penitenziaria

Il suo stato venne reso noto anche a "Nessuno Tocchi Caino", associazione che a difesa dei diritti dei detenuti. (NapoliToday)

La notizia riportata su altri media

Chi lo ha visto negli ultimi anni di vita lo ha descritto come “irriconoscibile” rispetto al volto trentenne diffuso dai media al momento dell’arresto. Morte di Cosimo Di Lauro: si attendono i risultati di altri esami. (Grande Napoli)

“Una conferma ai vertici del sindacato che dimostra la bontà di un progetto che parte da lontano e che non si ferma per quanto riguarda il sindacato” Queste sono le parole di Gioacchino Veneziano confermato Presidente Nazionale dell'Ufficio Studi della UILPA Polizia Penitenziaria, e componente dell'Esecutivo Nazionale. (Trapani Oggi - Notizie di cronaca, politica, attualità Trapani)

Lo stato di salute. Farneticava di giorno e ululava di notte, Cosimo Di Lauro, l'ex reggente dell'omonimo clan di Secondigliano, artefice della prima faida di Scampia a inizio secolo. Per i suoi avvocati, già dal 2008 Di Lauro era incapace di sostenere i processi, contrariamente a quanto invece sostenevano gli inquirenti (IL GIORNO)

Il riconoscimento ad opera del fratello Antonio. L’autopsia sul corpo di Cosimo Di Lauro, ritenuto il mandante degli omicidi della prima faida di Scampia, ha confermato l'assenza di segni di violenza autoinflitta. (Corriere del Mezzogiorno)

Sì, perché Cosimo Di Lauro nasce figlio di re: figlio di Paolo Di Lauro, Ciruzzo ‘o milionario, uno dei narcotrafficanti più importanti del mondo". Quella era una rivolta simbolica, questo era diventato il regno di Cosimo", racconta ancora Saviano (Fanpage.it)

Farneticava di giorno e ululava di notte, Cosimo Di Lauro, l'ex reggente dell'omonimo clan di Secondigliano, «padre» della prima faida di Scampia, deceduto la notte tra 12 e il 13 giungo scorsi nel carcere milanese di Opera dov'era detenuto al 41bis. (ilmattino.it)