Un brutto clima dopo la rielezione di Trump
Il ritorno di Trump è una pessima notizia per il clima. Il presidente eletto ha promesso di revocare molte norme ambientali dell’amministrazione Biden. Mentre riprenderà le trivellazioni e favorirà la produzione e l’export di combustibili fossili. Il presidente eletto scettico sul cambiamento climatico Con un vantaggio più ampio di quanto atteso, Donald Trump è stato eletto il nuovo presidente degli Stati Uniti (Lavoce.info)
Su altre testate
I punti chiave Donald Trump ed Elon Musk Il controverso ex numero uno della Casa Bianca, ora rieletto dopo l’amministrazione Biden, in passato aveva puntato il dito sulle auto elettriche, con affermazioni forti, del tipo: “I sostenitori delle auto elettriche dovrebbero marcire all'inferno”. (il Giornale)
Un uomo che nel 2012 dichiarò al mondo che il riscaldamento globale è un «concetto inventato dai cinesi per impedire all’economia americana di essere competitiva», che considera l’innalzamento del mare un fatto positivo «dato che porterà a più proprietà fronte oceano» e che ha promesso di annullare l’accordo di Parigi sul … (La Stampa)
I produttori di petrolio e gas negli Stati Uniti si aspettano che, sotto la seconda amministrazione di Donald Trump, aumentare la produzione e l’esplorazione sarà più semplice. (Energia Oltre)
Laurence Tubiana, amministratore delegato della European Climate Foundation e uno dei principali artefici dell'accordo di Parigi, ha cercato di smorzare le preoccupazioni, spiegando al Guardian che «il risultato delle elezioni negli Stati Uniti rappresenta una battuta d'arresto per l'azione globale sul clima, ma l'Accordo di Parigi ha dimostrato di essere resiliente ed è più forte delle politiche di qualsiasi singolo Paese». (Corriere del Ticino)
Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca come 47° Presidente degli Stati Uniti potrebbe compromettere la biodiversità in maniera irreversibile. Non è la prima volta che accade: con l’Endangered Species Act aveva già depotenziato le tutele alla fauna selvatica. (Fanpage.it)
Immediate le dichiarazioni di preoccupazione che arrivano dalla Gran Bretagna dove l'attività e i profitti di molti costruttori - come JLR, Bentley, Aston Martin, McLaren e Rolls-Royce - dipendono dalle esportazioni negli Stati Uniti (Il Messaggero - Motori)