Donne coraggiose dietro il lieto fine della vicenda di Cecilia Sala

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La Gazzetta del Mezzogiorno INTERNO

Il film: «La reporter e la premier» ricco di suspense con lieto fine. Le scene girate nel carcere di Evin di Teheran e quelle conclusive all’aeroporto di Ciampino, a Roma. Con due protagoniste, Cecilia Sala, la reporter italiana arrestata ingiustamente e Giorgia Meloni, presidente del consiglio, il cui impegno per liberarla ha portato il New York Times a dire che «ha premuto in modo aggressivo» su Donald Trump (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Se ne è parlato anche su altri media

E adesso cosa c’è da attendersi? Quel clima solidale, quasi di unità nazionale, sbocciato nelle ore del ritorno di Cecilia Sala, ha qualche probabilità di sopravvivere? Di fronte a questa domanda, la risposta corrente sui canali “social” ormai pervasivi è all’incirca: ma davvero qualcuno pensa di resuscitare la vecchia solidarietà nazionale? Non sapete che è passata tanta acqua sotto i ponti e ch… (la Repubblica)

Il rientro più atteso ed un sospiro di sollievo; l’abbraccio con i familiari e l’immensa gioia di rivederla finalmente libera dopo ventuno giorni di terribile e angosciante prigionia: cosa vi ha colpito di più nella vicenda della giornalista Cecilia Sala e quali sono state le vostre prime reazioni? Ne parliamo oggi soffermandoci su una storia sulla quale si è parlato moltissimo nelle ultime settimane proprio per le sue svariate implicazioni e le molte chiavi di lettura umane, politiche e sociali: dite la vostra telefonandoci allo 0848 03 08 08 oppure scrivendoci via Wathsapp allo 076 321 11 13. (RSI)

Parallelismi forse un poco forzati quelli che seguono, va detto a mo’ di premessa infarcita con tracce di spoiler. D’altronde, mentre la premier metteva a frutto i suoi rapporti eccellenti con gli Stati Uniti, peraltro in tempi assai rapidi per le logiche della diplomazia internazionale e in una fase di transizione con un Governo esautorato dai suoi poteri e con un altro solo in procinto di acquisire il comando, e al contempo dava sfoggio di arte diplomatica con un Paese come l’Iran all’interno di uno scacchiere mediorientale che definire complesso è, più o meno, un eufemismo, ecco, mentre la Meloni faceva tutto questo ottenendo il ritorno in Italia e alla vita di Cecilia Sala, la sinistra, nelle sue varie declinazioni, è sembrata vieppiù interessata ad affrontare questioni che appaiono sospese tra il nonsense e l’anacronismo allo stato puro. (L'Opinione)

BENTANCUR COMMOZIONE CEREBRALE – Il dolore passa; resta la paura per aver rischiato potesse finire molto peggio di così. Gli attimi di terrore riguardanti la spiacevolissima situazione che ha coinvolto Rodrigo Bentancur, centrocampista del Tottenham accasciatosi a terra al minuto sette nel corso dell’incontro valido per la semifinale della Carabao Cup, competizione inglese, lasciano spazio a un brutto ricordo. (Europa Calcio)

La lezione è per il disgraziato femminismo italiano, le notizie, invece, sono queste: 1) Cecilia Sala è libera, forse già lo sapevate; 2) Le donne italiane sono vive, e la loro emancipazione sta facendo un figurone internazionale visto che è donna Cecilia Sala, che faceva e farà un mestiere un tempo riservato soprattutto agli uomini; è una donna Giorgia Meloni, il presidente del Consiglio che ha evidentemente fatto tutto il necessario perché l'ostaggio, che era un ostaggio, fosse liberato presto e bene, non disdegnando un celere viaggio negli Usa che è stato scambiato per un bacio della pantofola e invece ha portato a casa un risultato; di passaggio è donna anche Elisabetta Belloni, che è dimissionaria dal vertice dei Servizi segreti e forse c'entra poco con la liberazione della Sala, ma resta pur sempre la prima donna ad assumere la leadership della nostra intelligence. (il Giornale)

È ciò che si osserva a conclusione della vicenda che ha visto come protagonista, suo malgrado, Cecilia Sala: cittadina, giornalista, donna. Adesso sì. (Secolo d'Italia)