Loewe, senza far rumore

Loewe, senza far rumore Jonathan Anderson si aggiudica la standing ovation con una collezione che crea armonia in uno spazio bianco. Citando quel senso musicale che elimina il rumore e produce armonia Di Michele Ciavarella (da Parigi) Uno spartito musicale (una partitura rock o una sonata?) trasferita sulle pareti dell’architettura effimera costruita nel cortile di ingresso del castello di Vincennes, una T-shirt con la foto di Johann Sebastian Bach con le piume, una scultura di Tracey Emin (un uccello di proporzione 1 a 1 pronto a spiccare il volo) e una domanda: «Che cosa succede quando si elimina tutto il rumore?» si chiede Jonathan Anderson per preparare la collezione Loewe primavera estate 2025. (Style - Moda Uomo del Corriere della Sera)

Ne parlano anche altre testate

Il Napoli ha provato già in estate l’affondo per uno dei gioielli del Parma di Fabio Pecchia, non è escluso un nuovo tentativo in futuro. (Spazio Napoli – News Napoli Calcio e Calciomercato Napoli)

Loewe ha presentato la sua collezione Primavera/Estate 2025 alla Paris Fashion Week, e ancora una volta Jonathan Anderson ha dimostrato perché è considerato uno dei designer più visionari del nostro tempo. (Io Donna)

Sulle note intese di Johann Sebastian Bach — i cui spartiti sono stampati sulle pareti esterne del teatro della sfilata — in uno spazio bianco popolato solo da una scultura dell’artista britannica Tracey Emin, che con discrezione nomina la scena, JW Anderson presenta la sua nuova collezione per Loewe. (Panorama)

BONNY NAPOLI – Centravanti forte fisicamente, abilissimo a fungere da boa per l’inserimento dei compagni e dotato di ottima tecnica di base, ma non solo. I requisiti fondamentali per la ricerca del Napoli, in occasione dell’ultima sessione estiva del mercato, sono inseriti nel Curriculum di Ange-Yoan Bonny, attaccante del Parma e rivelazione di quest’avvio di stagione in Serie A. (Europa Calcio)

La moda come l’arte deve creare nuove forme nella visione di Jonathan Anderson, designer sulla lunghezza d’onda del regista Luca Guadagnino che gli ha fatto disegnare gli abiti del suo film Queer, tratto da uno dei romanzi brevi (in parte autobiografici) di William S. Burroughs, scritto tra il 1951 e il 1953, ma pubblicato solo nel 1985; una storia d’amore estrema che vede l’ex 007 Daniel Craig coinvolto in una relazione tormentata con un giovane turista americano, Eugene Allerton (l’attore Drew Starley). (Corriere della Sera)

Il risultato sono abiti concreti e portabilissimi, che emanano quella freschezza e della gioia di vivere tipiche dell'estate In tempi di crisi delle vendite e di incertezza dei mercati, gli stilisti restano fedeli ai rispettivi codici identitari ma eliminano tutto il superfluo. (Il Fatto Quotidiano)