La lite tra la sorella di Giuli e Mollicone, il ruolo di Sangiuliano, le ire di Fazzolari e le smentite di rito: dentro Fdi è guerra tra bande

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Il Fatto Quotidiano INTERNO

In pubblico fratelli (d’Italia), in privato coltelli. La vicenda delle dimissioni di Francesco Spano, ormai ex capo di gabinetto del ministro della Cultura Alessandro Giuli, è l’ennesimo sintomo di un clima tesissimo all’interno del partito di Giorgia Meloni. La stessa premier, del resto, nell’intervista con il direttore de Il Tempo Tommaso Cerno aveva confermato le fibrillazioni dopo la notizia della nomina di Spano, rivelando il suo tentativo di disinteressarsi della questione con un laconico “parlatene con Giuli”. (Il Fatto Quotidiano)

Su altri media

Quelli di FdI lo hanno definito pederasta, un termine orribile oltre che antico. "Chi ha pensato a difendere Spano? È stato offeso, vituperato. (Liberoquotidiano.it)

E il sottosegretario Fazzolari chiarisce: stimo il ministro. Il ministro della Cultura: vittima del "fuoco amico". (Avvenire)

In realtà, a parte la foto della penosa ferita sulla fronte di Gennaro Sangiuliano procuratagli dalla mancata consigliera, e un po’ di pettegolezzi su mostre governative, gestione di musei, aquile tatuate sul petto del successore di Sangiuliano, Giuli, poco si è saputo che già non fosse stato ampiamente dragato da tutte le redazioni. (L'Eco di Bergamo)

Ma sbaglia mira: anziché prendersela con chi l’ha di fatto costretto alle dimissioni, ovvero le anticipazioni di Report, punta il dito contro “la destra omofoba” che stavolta, al netto di qualche mugugno dei pro-vita e un sms sguaiato in una chat di Fdi, non c’entra un fico secco. (Nicola Porro)

Neppure il caso Boccia, che ha segnato la fine del ministro Sangiuliano, può considerarsi il culmine delle vergogne di un dicastero scosso nelle ultime settimane dalle dimissioni del capo di gabinetto Spano, nominato dal neo-ministro Giuli il 14 ottobre e durato, appunto, come una meteora. (il manifesto)

Non c'è pace dalle parti di via del Collegio Romano, sede del ministero della Cultura. Dopo le dimissioni dell'ex ministro Gennaro Sangiuliano, costretto a lasciare per lo scandalo causato dalla confessa relazione con l'imprenditrice di Scafati, Maria Rosaria Boccia, il suo successore, Alessandro Giuli, è già entrato in conflitto con un pezzo molto influente di Fratelli d'Italia. (Today.it)