È morto Roberto Gervaso, giornalista e scrittore: aveva 82 anni

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Il giornalista è poi tornato a vincere da solo il suo secondo Premio Bancarella nel 1973 con la biografia "Cagliostro" pubblicata con Rizzoli.

Si è spento dopo una malattia, all'età di 82 anni in ospedale a Milano.

Tra il 1965 e il 1970 firma, insieme a Montanelli, i primi sei volumi della "Storia d'Italia" edita da Rizzoli, acquisendo grande notorietà.

È morto oggi lo scrittore, giornalista e aforista italiano Roberto Gervaso, autore di successo di numerosi libri, in particolare biografie di celebri personaggi, e protagonista tra i primi della grande divulgazione storica in Italia. (Fanpage.it)

Ne parlano anche altre testate

«Resto dentro di me l’allievo devoto di un Maestro. È una giornata di sole romano, Gervaso ricorda bene: «Mi chiamava Robertino… e mi spiegò il metodo di lavoro nel 1964 per la Storia d’Italia: “Hai presente il monumento a Garibaldi? (Corriere della Sera)

Lo scrittore e giornalista Roberto Gervaso, autore di successo di numerosi libri, in particolare biografie di celebri personaggi, e protagonista tra i primi della grande divulgazione storica in Italia, è morto, dopo una malattia, all’età di 82 anni in ospedale a Milano (L'HuffPost)

Quella di Gervaso è stata una figura molto nota - anche per il suo papillon e per gli aforismi - al pubblico televisivo. È morto Roberto Gervaso, scrittore e giornalista di successo. (AGI - Agenzia Italia)

E io ho avuto la fortuna di essere tua figlia. Proprio lei lo ha salutato su Twitter scrivendo: “Sei stato il più grande, colto e ironico scrittore che abbia mai conosciuto. (Virgilio Notizie)

Di sicuro non rientrava nelle due categorie su cui ironizzava: «C’è’ chi crede di essere un grande scrittore perché tutti lo leggono; e c’è chi crede di essere un grande scrittore perché nessuno lo legge». (Il Gazzettino)

Lo stesso ha fatto Silvio Berlusconi: “Quella di Roberto Gervaso è una grave perdita per me, per il giornalismo, per l’Italia. Mattarella: uomo "di finissima cultura, protagonista, per lunghi anni, del giornalismo e della vita culturale del nostro Paese". (Il Fatto Quotidiano)