I destini incrociati di Meloni e von der Leyen

Fino al 18 luglio i giochi sono ancora aperti. In quella data si voterà a Strasburgo il nuovo commissario europeo e Ursula von der Leyen cerca la riconferma, dopo il placet del Consiglio Europeo alla sua nomina. Conferma tutt'altro che scontata perché alto è il rischio di franchi tiratori, nonostante la politica tedesca, sulla carta, possa contare sul sostegno di popolari, socialdemocratici e liberali che oggi vantano 399 seggi, cioè 38 in più della soglia minima. (Tempi.it)

Su altre fonti

La scommessa è che l’establishment sia costretto a dialogare per varare la Commissione. Il voto di FdI potrebbe essere decisivo: un elemento di forza per avere un portafoglio di peso L’ambiguità rischiosa di Meloni in Europa: un po’ con il Palazzo, un po’ con le destre (La Stampa)

Ansa (Avvenire)

Per ottenere un secondo mandato da presidente della Commissione europea, la "regina del Berlaymont" potrebbe trovarsi costretta a scegliere tra una delle due regine della politica italiana, la premier Giorgia Meloni o la leader del Pd Elly Schlein. (EuropaToday)

Giorgia Meloni abbassa il capo: Ursula von der Leyen confermata Presidente della Commissione Europea

Rendiamoci conto di che cosa c'è in gioco. La questione dell'appartenenza partitica e delle relative alleanze sparisce dinanzi all'evidenza di un bene più grande. (il Giornale)

«Se a Parigi si insedia il governo del Rassemblement National ne vedremo delle belle». In queste poche parole attribuite dal Corriere della Sera a «fonti meloniane» sta tutto il piano della premier sulle nomine Ue. (Open)

Ebbene sì, Ursula von der Leyen è stata confermata Presidente della Commissione Europea. Ma la vera notizia, per quel che ci riguarda, è che Giorgia Meloni si è astenuta. Ancora una volta la Meloni compie il gesto di Ponzio Pilato e se ne lava le mani. (Radio Radio)