Migranti, il report boccia i Cpr in Puglia
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«Luoghi che violano i diritti umani e sono un disastro per le finanze pubbliche». Un’analisi dura e senza sconti quella sui Centri di permanenza per i rimpatri che viene fuori dall’aggiornamento 2024 di “Trattenuti. Una radiografia del sistema detentivo per stranieri”, report realizzato da ActionAid e dal Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Bari. E mentre si scatena la polemica politica e di opinione attorno ai Centri di trattenimento realizzati dall’esecutivo Meloni in Albania e l’attività dei quali è stata sostanzialmente bloccata dall’intervento della magistratura, aprendo anche un fronte di scontro tra le toghe e la maggioranza di governo, il rapporto sottolinea come le strutture attive in Italia siano «il reale modello di disumanità e gestione incontrollata per le nuove aperture». (quotidianodipuglia.it)
Ne parlano anche altri giornali
I Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr) italiani nel biennio 2022-2023 sono costati 39 milioni di euro. Con un costo medio che sfiora i 29mila euro per posto letto, che registra picchi di 40mila euro a Torino, 71mila a Brindisi, 36mila a Milano. (Avvenire)
ActionAid sostiene che i Cpr tendano a criminalizzare i migranti, minando i diritti d’asilo e l’efficacia del sistema d’accoglienza. Le associazioni per i diritti dei migranti, da anni, denunciano le condizioni disumane e la gestione inefficace dei centri, auspicandone la chiusura Il governo Meloni prosegue nell’attuazione del “modello Albania”, una politica mirata a velocizzare i rimpatri dei migranti con esame rapido delle richieste di asilo. (Associated Medias)
Prima rinchiusero i migranti che consideravano «irregolari», poi vennero a prendere i richiedenti asilo. È questa la principale direttrice di cambiamento del sistema italiano di detenzione amministrativa, quello riservato a chi non ha commesso reati. (il manifesto)
Il Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) di Torino è rimasto aperto soltanto tre mesi nel 2023, ma è comunque stato il più costoso d’Italia. Una radiografia del sistema detentivo per stranieri” di ActionAid e del dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Bari, che definisce il Cpr di corso Brunelleschi «una propaggine del carcere»… (La Stampa)
Il record del Cpr più costoso d'Italia va a quello di Torino. Leggi tutta la notizia (Virgilio)
«Un modello di disumanità, da chiudere», è così che il report “Trattenuti 2024”, fatto dall’associazione Action Aid e dal Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Bari, definisce i Centri di permanenza per il rimpatrio (in sigla Cpr) in Italia (L'Edicola del Sud)