La maxi multa a Glovo. Il Garante ha scoperto chi disattivò l’account
FIRENZE Cosa successe negli uffici di Glovo quando il rider Sebastian Galassi rimase vittima di un incidente durante il servizio? E’ uno degli aspetti approfonditi dal Garante della privacy che ha inflitto una maxi sanzione a Foodinho, la società del gruppo che gestisce i dati personali dei fattorini. Com’era Sebastian, il giovane fiorentino morto all’incrocio tra via De Nicola e via Gobetti la sera del 1 ottobre 2022. (LA NAZIONE)
Su altri giornali
Il Garante per la protezione dei dati personali ha inflitto una sanzione di 5 milioni di euro a una nota società di consegne a domicilio per violazioni del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR). (Lavoro e Diritti)
Una sanzione decisamente gravosa, che sta riscuotendo una comprensibile eco. A molti il nome dell’impresa non dirà molto ma, è bene sottolinearlo, si tratta del nome dietro al marchio Glovo in Italia. (QuiFinanza)
Per mantenere una piattaforma sana ed equa, talvolta è necessario prendere dei provvedimenti quando uno di questi utenti non si comporta in modo corretto. – “Gentile S.G., Glovo intende offrire un’esperienza ottimale ai propri corrieri, partner e clienti. (LA NAZIONE)
Una multa arrivata dopo la complessa istruttoria avviata dopo la morte di Sebastian Galassi, il giovane rider di 26 anni che nell’ottobre del 2022, perse la vita a seguito di un incidente contro un fuoristrada in via De Nicola a Rovezzano. (Dillinger news)
Il Garante per la protezione dei dati personali ha ordinato a Foodinho srl, società del gruppo Glovo, il pagamento di una sanzione di 5 milioni di euro per aver trattato illecitamente i dati personali di oltre 35mila rider attraverso la piattaforma digitale. (Federprivacy)
L’Autorità ha inoltre impartito specifiche prescrizioni e ha vietato l’ulteriore trattamento dei dati biometrici (riconoscimento facciale) dei rider utilizzati per la verifica dell’identità. Il garante per la protezione dei dati personali ha ordinato a Foodinho, società del gruppo, il pagamento di una sanzione di 5 milioni di euro per aver trattato illecitamente i dati personali di oltre 35 mila rider attraverso la piattaforma digitale. (Corriere della Sera)