Crosetto, "assurdo equiparare Netanyahu con i terroristi"
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"La linea del governo e' quella di approfondire le motivazioni della sentenza che, a primo acchito, sembra una sentenza piu' politica che tecnica". Cosi', a Napoli, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in merito al mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale su Benjamin Netanyahu. "Ma la cosa che ha colpito di piu', e che io ho detto sin dal primo momento, e' che abbiamo trovato inaccettabile e assurdo mettere sullo stesso piano i leader di un'organizzazione terroristica che ha attaccato innocenti e ha provocato la reazione con chi guida legittimamente uno Stato democratico e si sta difendendo", ha aggiunto. (Tiscali Notizie)
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È di umore tetro, Giorgia Meloni. L’ennesima fuga in avanti di Matteo Salvini sulla Corte penale internazionale che ha dichiarato Benjamin Netanyahu criminale di guerra — «Se venisse in Italia sarebbe il benvenuto» — l’ha fatta andare su tutte le furie. (la Repubblica)
Di Roberto Brunelli ROMA sì, Londra no, Pechino forse: è quantomai erratica la mappa degli ipotetici spostamenti che si apre a Benjamin Netanyahu e al suo ex ministro della Difesa Yoav Gallant dopo i mandati d’arresto emessi dalla Corte penale internazionale per "crimini di guerra e contro l’umanità". (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Lo afferma un alto funzionario Ue commentando l'invito di Viktor Orban. "Sembra che sia tornato a 'trollare' con la fine della presidenza in vista", ha dichiarato invece una fonte diplomatica. (L'Eco di Bergamo)
Lo ha ribadito il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine dell’assemblea di Confindustria Veneto Est che si svolge a Padova, in merito alle dichiarazioni del collega vicepremier e segretario della Lega, Matteo Salvini, sul mandato d’arresto della Cpi a carico di Netanyahu. (Agenzia askanews)
Quel giudice non si è svegliato pensando “odio gli ebrei e voglio arrestare il loro premier”». LONDRA — «Troppo comodo per Netanyahu respingere il mandato di arresto accusando il tribunale dell’Aia di antisemitismo. (la Repubblica)
La crociata contro i giudici di Matteo Salvini travalica i tribunali italiani e arriva fino alla Corte penale internazionale. Il vicepremier leghista se ne infischia del mandato d’arresto emesso per Benjamin Netanyahu e ricorda al premier israeliano che «sarebbe il benvenuto se venisse in Italia». (Open)