DeepSeek sotto la lente del Garante della Privacy
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Il Garante della Privacy italiano ha recentemente richiesto informazioni dettagliate alla società cinese produttrice di DeepSeek, un chatbot basato sull'intelligenza artificiale. La richiesta, inviata direttamente alla società, mira a chiarire quali dati personali vengano raccolti, da quali fonti provengano, per quali finalità siano utilizzati e quale sia la base giuridica del trattamento. Inoltre, il Garante ha chiesto se i dati siano conservati su server collocati in Cina e con quali altre entità vengano eventualmente condivisi.
DeepSeek, sviluppato dalla startup cinese guidata da Liang Wenfeng, ha rapidamente guadagnato notorietà a livello globale, posizionandosi tra i primi dieci modelli di intelligenza artificiale sia per performance che per popolarità. Liang, spesso paragonato a figure di spicco come Sam Altman e Jim Simons, ha recentemente reso open source il codice del suo chatbot, suscitando grande interesse e ammirazione nel settore tecnologico.
Satya Nadella, CEO di Microsoft, ha espresso il suo apprezzamento per le capacità straordinarie di DeepSeek, sottolineando come una piccola startup cinese sia riuscita a sviluppare un'intelligenza artificiale così avanzata. Tuttavia, l'ascesa di DeepSeek ha avuto ripercussioni significative sui mercati occidentali, con il Nasdaq che ha registrato un calo di oltre il 3% e Nvidia, il cui hardware è fondamentale per queste tecnologie, che ha subito la peggiore seduta della sua storia, perdendo il 17,7% del suo valore di mercato.
L'intervento del Garante della Privacy italiano si inserisce in un contesto di crescente preoccupazione per la protezione dei dati personali e la sicurezza delle informazioni.