Amadeus non sfonda ancora. E la Rai di De Martino rimane una Ferrari irraggiungibile
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Ha lasciato la Ferrari (Rai 1 e Affari Tuoi) per la bicicletta (il Nove e Chissà chi è), ma non pensava che la salita si sarebbe presentata così irta già alle prime curve: al terzo giorno Amadeus rimane inchiodato lì, al 3,6% di share (734.000 spettatori). Gli altri irraggiungibili — ma si sapeva —: Affari Tuoi al 25,5% (5,3 milioni) supera di 9 punti Striscia la notizia (16,4% e 3,4 milioni). In termini di ascolti però la sfida non esiste nemmeno in partenza, il competitor di Rai1 non può essere il Nove, e secondo Antonio Ricci — maestro di furbizia — nemmeno Canale 5 («gli altri sono quiz, mentre in teoria il nostro nemico dovrebbe essere Lilli Gruber»). (Corriere della Sera)
Su altre fonti
Tanto rumore per nulla, verrebbe da dire, perché il tanto strombazzato Ama (che la sinistra aveva eletto, non si sa perché, a paladino della libertà catodica opponendolo alla presunta TeleMeloni salvo scaricarlo oggi, alla velocità della luce) ha fatto un fragoroso buco nell'acqua degli ascolti. (Liberoquotidiano.it)
Amadeus ha esordito alla conduzione di Chissà chi è, sostanzialmente una replica di I soliti ignoti, domenica 22 settembre sul Nove. Il debutto in sordina con Chissà chi è (Virgilio Notizie)
Amadeus a forza di corteggiamenti e blandizie del potere era arrivato a credersi provvidenziale e se n’è andato dalla Rai suonando le trombe del giudizio e mandando messaggi escatologici del tipo “Io sono”, vado e vengo dove mi gira tanto mi vogliono tutti. (Nicola Porro)
Il nuovo debutto di Amadeus sul Nove e le reti del gruppo Discovery Channel con 'Chissà chi è' (dopo l'antipasto del Suzuki Music Party), sta facendo discutere soprattutto a causa del confronto con Stefano De Martino ed Affari Tuoi (ilgazzettino.it)
Delusione per gli ascolti di Amadeus (al debutto sul Nove con “Chissà chi è”) , ma delusione per chi? Delusione perché ha fatto un paragone incongruo con Fabio Fazio. (Corriere TV)
Alla fine si sa: al netto delle polemiche, la differenza la fanno sempre gli ascolti, specie quando si parla di tv commerciali. (Secolo d'Italia)