Elezioni Usa 2024. Un’America meno democratica e i tiranni del mondo fanno festa
La notte del voto americano è ancora in corso, si profila un risultato in favore dell’ex-presidente repubblicano Trump, ma non ci sono ancora vere certezze. È però sicuramente già possibile trarre alcune prime valutazioni da come queste elezioni, che sono valide chiunque, alla fine, vinca. Prima di tutto, la società statunitense, già fortemente divisa da anni, è arrivata ora proprio spaccata in due: l’incertezza che ha regnato fino all’ultimo è tale che, chiunque dei due candidati, si imponga sarà una vittoria di mezza America sull’altra metà, favorita comunque da un sistema elettorale arcaico ma difficile se non impossibile da modificare, dove a decidere non è la maggioranza assoluta dei votanti ma quella di alcuni stati. (La Nuova Venezia)
Su altri giornali
Capitol Hill a Washington (Italia Oggi)
L’estate di otto anni fa, quando apparve chiaro che Trump sarebbe entrato da protagonista sulla scena politica tirandosi dietro i dimenticati e gli arrabbiati d’America, si accese un dibattito che si ripropone adesso persino con più urgenza. (Corriere della Sera)
Negli annali della politica americana, alcune elezioni sono ricordate per le loro non comuni poste in gioco e la loro polarizzazione al vetriolo. Quest… (La Stampa)
A nulla sono serviti i tentativi di Kamala Harris di chiamare a raccolta le parti di elettorato più progressiste: le donne, innanzitutto, con i temi di diritti alla salute riproduttiva, ma anche l’attenzione alle minoranze, il contrasto alla retorica razzista e intollerante del trumpismo, puntando tutto sull’inclusione e l’importanza delle regole democratiche. (GLI STATI GENERALI)
Degli americani conosciamo tutto, così pensiamo. L’America è il paese che crediamo di conoscere meglio ma forse, in realtà, non lo conosciamo affatto. (LaC news24)
A chi pensa che l’America sia sull’orlo del baratro, potenzialmente vicina a una svolta autoritaria, non si possono dare risposte certe: la storia è piena di sorprese, anche orribili. Però se la storia passata insegna qualcosa, è che non bisogna cedere facilmente al catastrofismo, quando si tratta dell’America. (Corriere della Sera)