Racket a Bologna, Lepore attacca le Ferrovie

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INTERNO

Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha recentemente puntato il dito contro le Ferrovie dello Stato, accusandole di non aver gestito adeguatamente le proprie aree, permettendo così a individui come Omar Mohamed di agire indisturbati. Mohamed, imprenditore di origine calabrese ma residente a Bologna da anni, è stato arrestato nell'ambito di un'inchiesta della Guardia di Finanza che ha portato alla luce un vasto giro di usura e riciclaggio di denaro.

L'inchiesta, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) e dal pm Flavio Lazzarini, ha rivelato come Mohamed, insieme al suo principale finanziatore Massimo Nicotera, fosse coinvolto in attività criminali che includevano, oltre all'usura, anche estorsione e sfruttamento della prostituzione. Le indagini hanno portato all'arresto di due persone e all'iscrizione nel registro degli indagati di altre sedici, accusate a vario titolo di reati che spaziano dal riciclaggio all'usura.

Le accuse mosse contro Mohamed e Nicotera sono gravi e dettagliate: secondo le carte dell'indagine, i due avrebbero utilizzato noti locali della movida bolognese come "lavatrici" per ripulire il denaro sporco proveniente dalle loro attività illecite. Tra i locali coinvolti, alcuni erano gestiti direttamente da Mohamed, che avrebbe emesso scontrini anche in assenza di clienti, creando così un flusso di denaro apparentemente legittimo.

Lepore, nel suo intervento, ha sottolineato come la responsabilità delle Ferrovie non si limiti alla gestione delle aree, ma si estenda anche alla vigilanza sulle attività che vi si svolgono.