Vent'anni fa la guerra in Iraq. Una pagina racconta come poteva essere evitata
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Vent’anni fa la guerra contro l’Iraq di Saddam Hussein. L’anniversario viene ricordato in vario modo. C’è una pagina, ormai non più cronaca ma storia, che racconta come quella guerra poteva essere evitata, un’iniziativa politica, promossa da Marco Pannella, che non si volle perseguire. Altra, la volontà che prevalse, con risultati che ancora oggi si pagano. Dunque, il 20 marzo del 2003 gli Stati Uniti (il presidente in carica è George W. (L'HuffPost)
Se ne è parlato anche su altri media
L’arrivo di Xi Jinping a Mosca è la notizia del giorno, come indicano tanti media d’Occidente, che indulgono in analisi non particolarmente interessanti. Ci limitiamo a ribadire quanto scritto nella nota precedente, cioè che la visita inizia, non a caso, nel giorno anniversario dell’invasione dell’Iraq da parte degli Stati Uniti (e alleati), evento che ha segnato in maniera profonda la storia recente, dal momento che, al di là degli scopi della campagna militare, aveva un alto valore simbolico, quello di annunciare al mondo l’irrevocabilità dell’unilateralismo americano. (Piccole Note)
Baghdad, 20 mar. (Tiscali Notizie)
Ritenuto uno dei più moderati consiglieri del presidente Bush, Powell aveva accusato l’Iraq di possedere armi batteriologiche e mostrato, con un gesto teatrale, una fiala in cui era contenuta una polvere bianca. (Corriere del Ticino)
Il Paese, attraversato storicamente da forti tensioni settarie e da Il motivo è essenzialmente basato sul fatto che l'Iraq, senza più un solido governo al potere, si è trasformato in una potenziale polveriera. (Inside Over)
Baghdad, 20 mar. – Gli abitanti del quartiere Karrada a Baghdad esprimono la loro delusione, mentre l’Iraq celebra nella più grande discrezione i 20 anni dall’invasione americana e la caduta di Saddam Hussein, eventi che segnarono una successione di sanguinosi conflitti. (Agenzia askanews)
Molte persone hanno perso le loro case o temono di tornare nelle loro città d'origine, a causa delle continue tensioni e della presenza sul territorio di ordigni esplosivi, mentre il conflitto e le crisi climatiche come inondazioni, aumento delle temperature, siccità e tempeste di sabbia, hanno distrutto i loro mezzi di sussistenza. (Save the Children Italia)