Gli atti di "de-escalation" che servono a far cessare le guerre

Le guerre in Medio Oriente e in Ucraina non accennano a placarsi e non si vedono ancora all’orizzonte segni incoraggianti di de-escalation. Al contrario i belligeranti pigiano ulteriormente sull’acceleratore e all’autorizzazione di un presidente americano uscente al lancio di missili a medio raggio sul territorio russo e alla fornitura di mine antiuomo all’Ucraina risponde Putin con l’invio di un missile balistico – intercontinentale secondo gli ucraini, a medio raggio secondo i russi – potenzialmente utilizzabile con testate atomiche. (Avvenire)

Se ne è parlato anche su altri media

E se fosse stato inserito in un action movie avremmo pensato a una stramberia degli sceneggiatori. Ma le due guerre più vicine all’Europa - in Ucraina e in Medio Oriente - ci mostrano già un’intricata ramificazione di alleanze e collaborazioni che richiamano il concetto di conflitto mondiale, al di là delle dichiarazioni minacciose di Putin che, dopo avere mostrato che con i nuovi missili ipersonici può colpire l’Europa, ha anche detto che ormai «questa è una guerra globale». (ilmessaggero.it)

Nei giorni scorsi il mondo ha assistito ad avvenimenti che segnano il superamento di tutte le “linee rosse”: indipendentemente dal fatto che la guerra sia stata dichiarata o meno, di fatto esiste uno stato di guerra tra le principali potenze dotate di armi nucleari. (PeaceLink)

NEW YORK – Ha accusato Joe Biden di “voler scatenare” la Terza guerra mondiale. Ma la domanda che circola a Washington in queste ore riguarda proprio l’autore del messaggio: Donald Trump Jr., il figlio maggiore del presidente eletto Donald Trump. (la Repubblica)

ECCO NELLE MANI DI CHI SIAMO

Sicuramente può farlo, da un momento all’altro. La guerra mondiale forse è cominciata o sta per cominciare. (Il Fatto Quotidiano)

Vladimir Putin che rinnega l’accordo sul non uso del nucleare. Joe Biden che autorizza l’Ucraina a usare i missili a lungo raggio sul territorio russo. (L'HuffPost)

«Mille saggi non possono rendere il mondo un paradiso, ma basta un idiota per trasformarlo in un inferno». È una frase dello scrittore pakistano Raheel Farooq, che si definisce «musulmano, cristiano ed ebreo». (Nuovo Giornale Nazionale)