Omicidio Lopez a Molfetta. L’arma nascosta dal killer a Bitonto

Omicidio Lopez a Molfetta. L’arma nascosta dal killer a Bitonto
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da Bitonto INTERNO

Il caso dell’omicidio di Antonella Lopez a Molfetta si intreccia con Bitonto, dopo la confessione di Michele Lavopa, 21 anni, accusato di omicidio e tentato omicidio. Lavopa ha dichiarato di aver nascosto l’arma del delitto, una pistola calibro 7,65, nelle campagne di Bitonto, subito dopo la sparatoria avvenuta nel lido disco-bar Bahia, sul litorale di Molfetta, nella notte tra sabato e domenica. La pistola, utilizzata per uccidere Lopez e ferire altri quattro giovani, tra cui Eugenio Palermiti e Davide Rana, resta però ancora introvabile nonostante le ricerche delle forze dell’ordine. (da Bitonto)

Ne parlano anche altri media

Si tratta della pistola calibro 7.65 utilizzata da Michele Lavopa per esplodere sei colpi, uno dei quali ha ferito mortalmente la 19enne (norbaonline.it)

Sarebbe finita a Bitonto, nelle mani di un 17enne, la pistola dell'omicidio di Antonella Lopez per il quale, domenica, è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto e condotto in carcere Michele Lavopa, 21enne del San Paolo. (BitontoViva)

Questo contenuto non è disponibile per via delle tue preferenze sui cookie A Molfetta, stamattina è stato fermato il presunto killer della 19enne Antonia Lopez. Servizio di Alessio Orlandi (TV2000)

Beatificazione Mons. Moietta, chiusa inchiesta diocesana

Ci sarebbe un indagato per favoreggiamento nel caso dell'omicidio di Antonella Lopez, la 21enne di Bari uccisa la sera tra sabato e domenica mentre si trovava all'interno della discoteca 'Bahia' di... (Virgilio)

Eugenio Palermiti, 20 primavere e una grande voglia di dimostrare la sua caratura criminale. Cala di molto l'età media degli aspiranti boss: Eugenio, figlio di Gianni, 48enne condannato all'ergastolo nel processo di primo grado per il duplice agguato mafioso del 24 settembre 2018 in cui morì Walter Rafaschieri e rimase ferito suo fratello Alessandro nell’ambito della faida tra Palermiti e Strisciuglio per la gestione dello spaccio di stupefacenti al quartiere Madonnella, è soprattutto il nipote omonimo del boss di Japigia. (quotidianodipuglia.it)

“È un giorno di festa e di gioia per tutta la Chiesa ed in particolare per la nostra Diocesi che lo ha avuto quale suo Pastore e, mi permetto di aggiungere, anche per la Diocesi di Casale Monferrato che ha dato i natali al Servo di Dio”. (Corriere di Lamezia)