Ritorno a Gaza

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ESTERI

Migliaia di palestinesi sfollati, dopo mesi di separazione forzata dalle proprie case e dai propri cari, stanno finalmente tornando a Gaza City. La strada costiera al-Rashid, un tempo teatro di conflitti e distruzione, è ora percorsa da una marea umana in cammino verso il nord della Striscia. Tra edifici semidistrutti e macerie, le famiglie si riuniscono, colmando distanze che sembravano insormontabili.

Il corridoio Netzarim, principale valico tra nord e sud di Gaza, è attraversato da veicoli carichi di persone e speranze. Il personale di sicurezza egiziano gestisce gli scanner, controllando il flusso incessante di sfollati che, con pazienza e determinazione, attendono il proprio turno per passare. Le immagini di questa marea umana sono impressionanti: volti segnati dalla fatica e dalla sofferenza, ma anche dalla speranza di un futuro migliore.

Il cessate il fuoco tra Hamas e Israele ha permesso a queste famiglie di intraprendere il viaggio di ritorno. Tuttavia, la situazione rimane critica: mancano acqua, cibo e tende per accogliere tutti coloro che rientrano. Le lacrime e gli abbracci tra le rovine di Gaza testimoniano il dolore e il sollievo di chi ritrova i propri cari dopo mesi di lontananza. Madri e padri piangono di gioia nel rivedere i propri figli, mentre i giovani scoprono con sollievo che i genitori sono ancora vivi.

Questi momenti di riunione sono carichi di emozioni contrastanti: la felicità di ritrovarsi si mescola alla tristezza per le perdite subite e alla preoccupazione per il futuro.