Banco Bpm firma l’accordo per 550 assunzioni e un premio da 2.100 euro
Siglato l'accordo per il ricambio generazionale tra Banco Bpm e le organizzazioni sindacali. Dopo mesi di negoziati, il gruppo bancario ha trovato l'intesa con le sigle sindacali su una serie di punti che riguardano assunzioni, uscite volontarie, premi per i dipendenti e welfare aziendale. Il risultato più importante è relativo al turnover, con 1.013 assunzioni a fronte di 1.600 uscite incentivate. (QuiFinanza)
Ne parlano anche altri media
Ultim'ora news 19 dicembre ore 17 Gli accordi siglati, rende noto la Fabi, prevedono 1.100 adesioni solo su base volontaria al Fondo di solidarietà e 500 pensionamenti incentivati. A fronte di queste uscite sono previste 550 assunzioni, cui si sommano 113 assunzioni già avvenute in corso d'anno, l'ingresso di ulteriori 250 risorse con contratto di apprendistato e di 100 risorse a tempo determinato legato ad assenze per congedi di maternità e parentali. (Milano Finanza)
MILANO – Ci sono voluti quattro giorni di trattative serrate ma alla fine l’atteso l'accordo tra Banco Bpm e i sindacati è arrivato. A comunicarlo, però, non è stata una nota unitaria dei rappresentanti dei lavoratori. (la Repubblica)
(Teleborsa) -ha formato con tutte le organizzazioni sindacali - Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin - un pacchetto di accordi che prevede: nuove assunzioni e ricambio generazionale, uscite volontarie, premio per i lavoratori, welfare aziendale. (Teleborsa)
Contesto Economico: L’accordo sottolinea il contesto economico favorevole del 2024 e il contributo dei dipendenti al successo del Gruppo. Valorizzazione del Personale: Si mira a premiare l’impegno dei lavoratori attraverso soluzioni condivise, rispettando la normativa del CCNL e il regime fiscale agevolato. (Fisac Cgil)
La firma innanzitutto sblocca il ricambio all’interno dell’istituto di piazza Meda: sono previste 1.013 assunzioni che bilanciano 1.600 esodi incentivati, un buon risultato senza dubbio (si partiva da 800 ingressi), ma con un rapporto del 60%, quindi al di sotto di quello auspicato dalle sigle confederali, che chiedevano di stare tra il 70 e l’80% come nelle altre banche. (Corriere della Sera)
“Un risultato importante, frutto della determinazione e della convinzione che le organizzazioni sindacali hanno portato al tavolo di trattativa a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori”, afferma il segretario nazionale Fisac Cgil Paolo Fidel Mele, che nella nostra intervista elenca i punti qualificanti dell’accordo. (Collettiva.it)