Scampia, crolla il ballatoio: dalla lite tra le famiglie alla scala metallica fatiscente. Le indagini sulla terribile tragedia
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Il dolore e la speranza si intrecciano di nuovo a Scampia, periferia dannata di Napoli ancora una volta teatro di morte. No, stavolta Gomorra non c'entra. A determinare il dolore per la scomparsa di un uomo di 29 anni e di una donna di 35 è stato il cedimento - per cause ancora da accertare - di un ponte-ballatoio al terzo piano della Vela celeste, uno dei palazzoni anni '60 divenuti simbolo del degrado in cui versa la periferia a nord di Napoli. (corriereadriatico.it)
La notizia riportata su altri giornali
«Un boato, il tonfo che non ha lasciato vie di fuga», le frasi che si ripetono nelle ricostruzioni di chi ha vissuto le concitate fasi della tragedia nella Vela di Scampia. (ilmattino.it)
Quella delle Vele di Scampia è una storia di travisamenti e contraffazioni, di nomi affibbiati a cose che poi la realtà rigetta, come organi estranei. Le Vele, i tossici degli anni Ottanta, le faide di camorra, il supermercato dello spaccio, Gomorra: non basterebbe una enciclopedia per spiegare vita urbanistica, politica, sociale di questi casermoni. (Fanpage.it)
Nicola Nardella al termine della riunione con il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, e il Prefetto, Nicola Di Bari (LAPRESSE)
C'erano una volta gli anni delle utopie e dei sogni. Dovevano essere abbattute, le Vele di Scampia, e invece sono in parte ancora lì. (Corriere della Sera)