No dei Verdi sì di FdI, l’Ursula bis manda in crisi i socialisti Ue
Dopo il via libera ai sei vicepresidenti, Fitto e Ribera in testa, da parte dell’Eurocamera, già si pensa al prossimo appuntamento: il voto sull’intero collegio dei commissari presieduto da Ursula von der Leyen. Occhi puntati sul 27 novembre, quando alle 12 l’aula di Strasburgo si esprimerà a scrutinio palese (leggi: nessuno spazio per i franchi tiratori). Così se passerà la prova del consenso finale, come tutto al momento lascia pensare, il secondo mandato dalla leader tedesca inizierà formalmente il 1 dicembre. (il manifesto)
Ne parlano anche altri media
Dopo Raffaele, chi? Chi affronterà il lavoro difficile, sempre sotto scrutinio anche internazionale, una volta acquisita la vicepresidenza della Commissione Ue da Raffaele Fitto? Un ministro titolare a tutto tondo? Oppure ha ragione chi dice che «da Bruxelles, il vero ministro sarà comunque sempre lui?». (Corriere Roma)
Una mossa suicida, che toglie d’un colpo ogni credibilità agli stentati tentativi di denunciare il carattere eversivo di questa destra: andando all’osso, non puoi sostenere (a ragione) che abbiamo i fascisti al governo, e poi piazzare il loro candidato ai vertici dell’Unione. (Volere la luna)
Non è finita. (Corriere della Sera)
Il riferimento era al… (la Repubblica)
Il primo governissimo europeo insediato da un’intesa che va dai socialisti… Il primo netto sì ai vertici europei di Giorgia Meloni e di Fratelli d’Italia. (La Stampa)
L'esito è scontato, ma - mentre i riflettori del mondo sono tutti puntati sul passaggio di consegne alla Casa Bianca e sulle conseguenze che potrà avere sui conflitti in Ucraina e Medio Oriente - Bruxelles continua a vivere nella sua «bolla», con l'incessante balletto della propaganda di chi ancora promette di alzare le barricate. (il Giornale)