Ncc, il Tar Lazio sospende i 20 minuti di pausa tra un servizio e l'altro
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Battuta d'arresto per la riforma sugli Ncc. La norma che stabilisce l'obbligo di sosta di 20 minuti tra un servizio e l'altro fuori dalla rimessa si incaglia al Tar del Lazio che ieri ha pubblicato un decreto con cui accoglie parzialmente le richieste delle auto nere. La sospensione arriva nel giorno della protesta del fronte Ncc in 12 città italiane alla quale ieri ha risposto Salvini dal palco dell'Auditorium di Roma: «Se in un periodo vengono a protestare i taxi e in un periodo vengono gli Ncc vuol dire che la riforma è bilanciata e tutela il cittadino», ha detto il titolare delle Infrastrutture. (Il Sole 24 ORE)
Su altre testate
Gli autisti degli Ncc sono scesi in piazza a Roma per protestare, in occasione della manifestazione nazionale, contro il decreto interministeriale del foglio di servizio elettronico (Fdse), firmato dai ministri Matteo Salvini e Matteo Piantedosi. (Il Giornale d'Italia)
Decine di van e auto nere sono in sosta nelle strade vicine alla Prefettura di Palermo per la protesta degli autisti delle vetture a noleggio con conducente (Ncc) contro i decreti attuativi della riforma Salvini, in corso in diverse città d’Italia. (Giornale di Sicilia)
Una protesta, quella di ieri, che ha coinvolto tutta Italia e dunque la Toscana (in regione ci sono almeno 1.500 imprese legate agli Ncc coinvolte): a Firenze in molti si sono presentati in piazza Duomo, con i loro mezzi, e sono stati ricevuti prima in Regione e poi in prefettura. (LA NAZIONE)
Ulteriori dettagli nell'intervista a Giampaolo Occhioni, vicepresidente regionale Fincc. (L'Unione Sarda.it)
Il Ministro delle Infrastrutture e dei Servizi Matteo Salvini sembra di nuovo aver siglato riforme a tavolino, sterili e controproducenti. Nel mirino il Dm 226/2004 dell’ottobre scorso che penalizza gli operatori di NCC, apportando nuovi obblighi. (missionline)
"Vittoria della giustizia e dei consumatori che avrebbero pagato quella siesta obbligatoria, atteso che gli Ncc avrebbero avuto minori ricavi a parità di ore lavorate e, quindi, avrebbero finito inevitabilmente per traslare questa tassa Salvini sui clienti", afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori. (la Repubblica)