Multe annullate ai non vaccinati, in scena lo scandalo degli imbecilli
Il governo Meloni, vivaddio, ha abolito le multe per gli over-50 che non si erano sottoposti alla vaccinazione anti Covid-19 durante la pandemia. Apriti cielo. Dal giorno dell’approvazione del provvedimento si è scatenato il putiferio con articoli di giornale, trasmissioni televisive, strepiti delle opposizioni ultra vacciniste. Eppure nulla è più scientifico e corretto di questa abrogazione. Semmai, l’assurdità era aver imposto quell’obbligo con una multa. (StrettoWeb)
Ne parlano anche altri media
“La questione sull’efficacia dei vaccini e quindi sulla doverosità di vaccinarsi è una cosa su cui si può essere d’accordo o meno. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervenendo ad Atreju in videocollegamento durante un focus sulla sanità, in riferimento allo stop alle multe per i no vax. (Corriere Salentino)
“In queste settimane stiamo facendo un lavoro di limature di ondate di odio e disinformazione che circolano in rete. (Radio Radio)
Le recenti decisioni del governo in carica, come la cancellazione delle multe ai non vaccinati sopra i 50 anni, hanno suscitato reazioni contrastanti nel panorama politico e sociale. Da un lato, alcuni hanno accolto la misura come un atto di riconciliazione e revisione delle politiche passate; dall’altro, molti la considerano uno schiaffo ai cittadini che hanno rispettato le regole, mettendo l’interesse della collettività al primo posto. (Il Fatto Quotidiano)
Presidente commissione Covid difende i No vax, Gemmato: “Multe annullate? Chiusa una brutta pagina” Ad Atreju, il presidente della commissione d’inchiesta sul Covid Marco Lisei (FdI) ha detto che è il momento di “rinobilitare” i No vax, perché “avevano ragione ad avere paura di vaccinarsi”. (Fanpage.it)
“Allora ragazzi, qualche parolina ancora sulle multe annullate del Covid. Speriamo che il governo vada fino in fondo nonostante Forza Italia. (Nicola Porro)
È una riflessione in cui lo sconforto e l’indignazione si alternano quella di Mario Riccio, l’anestesista cremonese di Welby e il primo medico a coordinare la parte tecnica di un suicidio assistito in Italia. (La Provincia di Cremona e Crema)