Immenso Sinner, trionfo agli Us Open

Jannik Sinner ha fatto un altro passo nella storia. Dopo gli Australian Open a gennaio, ecco la vittoria negli Us Open a settembre. Un 2024 sensazionale, consacrazione di un fuoriclasse destinato a tenerci compagnia a lungo con i suoi successi e con il dualismo con Carlos Alcaraz che non gli toglierà nulla. Anzi. Lo renderà ancora più forte e amato. La finale a New York contro il malcapitato Taylor Fritz non ha avuto storia. (Panorama)

Su altri giornali

Continua dopo la pubblicità... paliodelciuccio CAMPAGNA-ANTINCENDIO-2024_6x3mt-4_page-0001 futura JonicaClima Calura MCDONALDAPP InnovusTelemia E120917A-0A80-457A-9EEE-035CEFEE319A CompagniaDellaBellezza00 L’azzurro si impone in 3 set, conquista il secondo titolo dello Slam in una stagione stellare (Telemia)

E’ un Sinner diverso, meno tecnico e più esistenziale, quello che ci ha regalato il trionfo di New York arrivato dopo mesi durissimi e vissuto con la preoccupazione per la zia malata Le braccia al cielo, l’abbraccio con il team, il bacio alla fidanzata Anna Kalinskaya, la dedica alla zia malata. (TennisItaliano.it)

Il più grande torneo mai disputato in carriera da Taylor Fritz si chiude con la sconfitta in finale degli US Open contro Jannik Sinner, ma non c’è, e non può esserci, insoddisfazione per il californiano. (OA Sport)

Negli ultimi anni nessuno ha vinto più di Inzaghi in Italia, per quanto riguarda gli allenatori. Plastino, intervenuto oggi pomeriggio nella trasmissione Microfono Aperto su Radio Sportiva, ha una sua idea su come valutare i tecnici di Serie A. (Inter-News)

Jannik Sinner ha fatto la storia del tennis italiano, diventando il primo azzurro a conquistare la finale maschile degli Us Open. Un trionfo che gli regala non solo il prestigio del secondo Slam in carriera, ma anche un assegno milionario che cementa ulteriormente la sua posizione nell'élite sportiva e finanziaria mondiale. (QuiFinanza)

Dieci anni dopo, la situazione è un po’ diversa, perché in campo c’era il numero uno al mondo. Ma di sicuro se l’avessimo pensato solo dodici mesi fa, quando perse agli ottavi, saremmo stati dei pazzi a indovinare che quel numero uno fosse Jannik Sinner. (il Giornale)