"Fedez? Può dire quello che vuole, è un bugiardo cronico. È un gioco, è musica": Tony Effe torna sul dissing
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Uno scontro totale (musicale?), quello che ha coinvolto Fedez e Tony Effe, che è stato al centro del panorama mediatico italiano per quasi una settimana. Il vincitore? Impossibile dirlo, ma perché sia successo, (non) lo spiega proprio il rapper romano: “Il dissing è una cosa che si fa da sempre e che non si deve spiegare, altrimenti finisce il gioco“, dice Tony Effe in una lunga intervista a Vanity Fair (Il Fatto Quotidiano)
Ne parlano anche altri media
In un'intervista a Vanity Fair l'ex Dark Polo Gang è tornato sul beef con il rapper di Rozzano: «La gente che non conosce questa cultura non capisce, non sono misogino, questo tipo di linguaggio è una caratteristica del rap». (Lettera43)
Molto spesso abbiamo parlato dell’influenza che hanno i testi delle canzoni che spopolano tra i giovani sui ragazzi stessi. C’è chi accusa molti rapper e trapper di usare termini troppo violenti e misogini. (Tecnica della Scuola)
Video suggerito Fedez e Tony Effe. 2024 (Fanpage.it)
Poi la risposta a Chiara Ferragni: "Non ho mai parlato male di nessun bambino" (LAPRESSE)
Retroscena sorprendente, o forse no, sulla faida musicale tra Tony Effe e Fedez che ha tenuto banco sui social (e nelle classifiche musicali) in questi ultimi giorni. Una rivelazione che getta nuova luce su uno dei dissing più tormentati degli ultimi tempi. (La Gazzetta dello Sport)
L’attesa è finita, Maurizio Crozza nella prima puntata della nuova stagione di “Fratelli di Crozza”, in onda ogni venerdì in prima serata sul NOVE e in streaming su discovery+, presenta i dissing più accesi del momento, quello tra Grillo e Conte: «ti fai chiamare Conte ma senza di me non conti, caghi il cazzo all’Elevato ma sei solo un avvocato, il simbolo è mio perché io sono dio, lecchi il culo ai moderati e vuoi levare i due mandati» / «io ho un partito che si trasforma io mi baso sulla norma, te la tiri da garante, sei rimasto un commediante» e tra Boccia e Sangiuliano: «nano, nano, non l’ho mai preso in mano il contratto, dico la verità la verità, perché la verità è che mi hai usata, mi avevi nominata sui giornali una sfigata, ero incinta? facevo finta? raccomandata... (Il Giornale d'Italia)