Parthenope: l’incanto crudele della giovinezza nel film di Paolo Sorrentino. La recensione

Dopo È stata la mano di Dio, il suo film deliberatamente più personale e intimo, Paolo Sorrentino è rimasto a Napoli per un inno alle magnificenze e alle contraddizioni della sua città natale, prolungando il racconto, stavolta più che mai onirico e immaginifico, delle proprie origini Dopo È stata la mano di Dio, il suo film deliberatamente più personale e intimo, Paolo Sorrentino è rimasto a Napoli per un inno alle magnificenze e alle contraddizioni della sua città natale, prolungando il racconto, stavolta più che mai onirico e immaginifico, delle proprie origini: Parthenope, in Concorso a Cannes 77 e ora finalmente nelle sale con la neonata Piper Film, è infatti un film – il primo del regista premio Oscar con una protagonista femminile – infatuato di vitalismo e languori, in cui il culto del bella forma è consolazione e insieme approdo ultimo di ogni slancio stilistico e rincorsa allo stupore. (Best Movie)

Ne parlano anche altri media

Il regista napoletano costruisce il suo film più universale. Che sia Napoli uno dei pochi posti al Mondo senza non luoghi? Parthenope, Sorrentino alla ricerca del senso della vita con un sanfedismo di maniera sullo sfondo (IlNapolista)

Si resta a Napoli. E il racconto, da fortemente personale com’era con “È stata la mano di Dio”, si allarga alla mitologia, alla città, a quello che con essa si identifica. (ilgazzettino.it)

A cura di Ilaria Costabile (Fanpage.it)

Un biglietto per il cinema ai primi dieci lettori che, questa sera, consegneranno questa pagina alla cassa della multisala Astoria e dalle 18.30. Un’epica del femminile senza eroismi, ma abitata dalla passione inesorabile per la libertà, per Napoli e gli imprevedibili volti dell’amore... (il Resto del Carlino)

La Capria è fondamentale per chi ha l’ambizione di raccontare Napoli essendo andato via. Stavolta è stato decisamente meno democristiano. La chicca di Angelo Manna Alla fine ce l’ha fatta Sorrentino a girare una sorta di trasposizione cinematografica di “Ferito a morte”. (IlNapolista)

Il film, una co-produzione italiana e francese, è stato presentato in anteprima mondiale allo scorso Festival di Cannes, dov'era in concorso per la Palma d'Oro. Si chiama Celeste Dalla Porta ed è la giovanissima protagonista del nuovo film di Paolo Sorrentino: in Parthenope interpreta il ruolo della giovane protagonista, che da adulta ha il volto dell'attrice navigata Stefania Sandrelli. (La Gazzetta dello Sport)