Unicredit aumenta la sua partecipazione in Commerzbank: la strategia di Andrea Orcel

"Facciamo sul serio". Ha un solo significato la decisione di Unicredit di crescere ulteriormente in Commerzbank, avvicinandosi al limite consentito del 29,9% e dimostrando la determinazione di Andrea Orcel ad andare avanti nella doppia scalata tedesca e italiana su Banco Bpm. L’ad del gruppo di Piazza Gae Aulenti sa di avere dalla sua la Bce e il mercato, sulla scia del rapporto Draghi, e ieri ha sottoscritto nuovi strumenti finanziari portando la sua quota complessiva a circa il 28%, di cui il 9,5% attraverso la partecipazione diretta e circa il 18,5% attraverso strumenti derivati (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Su altri giornali

Tuttavia, penso che questo atteggiamento sia non solo molto protezionistico, ma dannoso in termini economici». Marcel Fratzscher è il direttore del Diw, il principale centro di ricerca economica in Germania, e non è contrario all’operazione UniCredit (Corriere della Sera)

Una grande banca europea come cemento per l’Unione Europea. Alla base ci sono ragioni finanziarie ma anche politiche visto che il gruppo si sta scontrando con i governi di Roma e di Berlino. (Panorama)

L’ulteriore ascesa di Unicredit in Commerzbank ha mandato su tutte le furie la Germania che valuta quali possibili strumenti può utilizzare per fermare le ambizioni della banca italiana. Intanto, parallelamente rimane caldo anche il dossier Banco Bpm, con Andrea Orcel che non vorrebbe perdere tempo. (Finanzaonline)

Unicredit, Andrea Orcel tenta lo scacco su Commerzbank. Con il 28% può bloccare la banca con il veto in assemblea

Andrea Orcel non si ferma e a sorpresa prenota in largo anticipo un altro pezzo di Commerzbank. (il Giornale)

Andrea Orcel, numero uno di Unicredit, già impegnato con un’offerta sul Banco Bpm in Italia, non dimentica il fronte tedesco. E annuncia un nuovo acquisto di titoli derivati che fanno lievitare la partecipazione potenziale in Commerzbank dal 18,5% al 28%. (la Repubblica)

Dopo l’ok di Bce Piazza Gae Aulenti avrà potere di veto sull’assemblea straordinaria, in vista di un’offerta che potrebbe arrivare entro il 2025. Il governo tedesco: mosse non coordinate e ostili (Milano Finanza)