Il Coin di Piacenza non chiuderà: "Ma vogliamo certezze per i lavoratori"
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Non c’è il Coin di Piacenza tra i sette negozi del gruppo che chiuderanno i battenti nel 2025. Sono invece destinati ad abbassare le serrande quelli di Roma Lunghezza, Roma Bufalotta, San Donà di Piave (Verona), Latina, Vicenza, Milano City Life e Sesto Fiorentino (Firenze). Chiusure che coinvolgeranno un totale di 92 dipendenti, di cui 50 sul territorio di Roma. È quanto comunicato l’altro giorno dalla direzione societaria nel corso dell’incontro convocato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, fortemente sollecitato dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs. (Libertà)
La notizia riportata su altre testate
Avviare un confronto tra le parti, fornire continuità al business e realizzare un piano di risanamento e di rilancio che tuteli l’occupazione dei 1331 lavoratori del Gruppo. Questo l’impegno comunicato dai vertici di Coin in occasione del tavolo di crisi che si è tenuto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy a seguito della condizione di difficolta presentata dall’azienda. (mimit.gov.it)
Dopo l'annuncio della chiusura a gennaio del punto vendita di Grugliasco, nel Torinese, l'azienda ha comunicato la cessazione delle attività entro il 2025 di una serie di sedi storiche della catena di grandi magazzini presenti dal Lazio al Veneto, fino a Milano. (QuiFinanza)
La storia del commercio italiano è segnata da marchi che hanno saputo evolversi tra cambiamenti di tendenze e difficoltà economiche. Per decenni, grandi nomi hanno animato le strade delle città, diventando veri punti di riferimento per chi cercava moda, qualità e fiducia. (Management CuE)
Secondo quanto risulta a MFF, Dea capital dei De Agostini avrebbe rilevato alcuni debiti del brand della famiglia Furlanetto, in composizione negoziata della crisi. (Milano Finanza)
Otto insegne Coin in chiusura, di cui due in Veneto, nel 2025, e l’attesa di un via libera alla proroga di sei mesi per le misura di tutela assicurate dalla fase di composizione negoziata della crisi per altri due mesi, dopo la scadenza fissata al 24 dicembre. (Pambianconews)
I temi sono stati al centro di un confronto tra le parti che si è svolto a Roma, al ministero del Made in Italy nel corso del quale è stato comunque presentato un piano di risanamento secondo il quale un ritorno alla redditività dovrebbe potersi registrare nel 2026. (Corriere della Sera)