Guerra Israele Medio Oriente, Usa: Israele non fa abbastanza per evitare vittime civili
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Gli inviati degli Stati Uniti per il Medioriente Amos Hochstein, e Brett McGurk arriveranno domani in Israele per guidare i colloqui finalizzati al raggiungimento di un accordo per mettere fine alla guerra in Libano e nella Striscia di Gaza. Lo ha confermato il portavoce del Dipartimento di Stato Usa Matthew Miller spiegando che i due funzionari "si recheranno in Israele per discutere di questioni tra cui una soluzione diplomatica in Libano e come porre fine al conflitto a Gaza". (Sky Tg24 )
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Mentre ieri le forze armate israeliane hanno lanciato una delle ondate più distruttive di incursioni aeree nel Libano orientale e meridionale, una rivelazione fatta al quotidiano Al-Akhbar, con sede a Beirut, ha messo in evidenza le macchinazioni statunitensi sul paese dei cedri. (Contropiano)
La visita prevede una discussione su come gli Stati Uniti si impegneranno a sostenere i combattenti di soccorso dall’interno dell’Iran nel caso in cui vengano abbattuti in eventuali futuri attacchi all’interno del paese. (AGC COMMUNICATION)
La richiesta - sostengono le fonti - è stata fatta dall'inviato Usa per il Libano Amos Hochstein al premier libanese, ma Beirut avrebbe definito l'annuncio fuori discussione. Gli Stati Uniti hanno chiesto al Libano di dichiarare un cessate il fuoco unilaterale con Israele per rilanciare i colloqui in stallo per porre fine alle ostilità tra Israele e Hezbollah. (Gazzetta di Parma)
L’estensione degli attacchi da parte di Israele in Libano e “il fatto che abbia nuovamente preso di mira i sobborghi meridionali di Beirut con raid distruttivi” indicano il suo “rifiuto di tutti gli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco”. (Contropiano)
Gli Stati Uniti hanno chiesto al Libano di dichiarare un cessate il fuoco unilaterale con Israele per rilanciare i colloqui in stallo per porre fine alle ostilità tra Israele e Hezbollah. La ricostruzione è stata tuttavia smentita dal premier libanese Najib Mikati. (Corriere del Ticino)
Beirut ha certificato il fallimento dell’ultimo tentativo americano di fermare le ostilità in Libano. Ora è tutto rinviato a dopo le elezioni presidenziali americane del 5 novembre, e forse anche oltre visto che l’insediamento del nuovo o la nuova presidente avverrà solo il 20 gennaio. (Il Fatto Quotidiano)