Il mondo questa settimana: cessate-il-fuoco in Libano, accordo militare Italia-Giappone, tregua tra Congo e Ruanda

LIBANO di Lorenzo Trombetta Il cessate-il-fuoco tra Hezbollah e Israele è entrato in vigore dopo 14 mesi di guerra e quasi tre mesi di un’escalation militare senza precedenti. Migliaia di civili tentano ora di tornare alle loro case, anche se distrutte, nel Sud del Libano. Mentre osservatori, analisti e politici si interrogano sulle numerose insidie contenute nell’accordo, che lascia molto spazio alle libere interpretazioni delle parti coinvolte, ci si chiede quanto la sospensione delle ostilità possa fare da base per un’intesa politica sostenibile. (Limes)

Se ne è parlato anche su altri media

Il racconto dell'inviato Fabio Tonacci. A Bint Jbail, mentre la popolazione torna nelle case in gran parte distrutte grazie a un cessate il fuoco fragilissimo, un uomo è stato ucciso questa mattina e la tensione torna altissima. (la Repubblica)

"Sono pronto per un cessate il fuoco nel Sud quando pensiamo di poter ottenere il rilascio degli ostaggi", ha detto a Channel 14. Ma il primo ministro Benjamin Netanyahu pone condizioni. (Tiscali Notizie)

Sempre più isolato, dopo che Hezbollah ha raggiunto un accordo con Israele per il cessate il fuoco, Hamas sarebbe pronto a cedere a Israele, ad accettare compromessi su una tregua a Gaza che erano impensabili con Yahya Sinwar in vita. (Adnkronos)

Libano, l'esercito accusa Israele: «Tregua violata più volte». Il Nyt: Hamas isolato pronto a cedere su accordo

Gershon Baskin (Avvenire)

G7 Esteri: Libano e non solo, ecco la Dichiarazione di Fiuggi ROMA – Ucraina, Medio Oriente, e poi Cina, Taiwan, Corea del nord, Afghanistan, Venezuela, Haiti, Myanmar, Libia, Somalia, regione dei Grandi laghi: moltissime le aree del mondo su cui i sette ministri degli Esteri si sono espressi al G7 che si è tenuto in settimana a Fiuggi e ad Anagni. (Dire)

La tregua tra Israele e Libano. Israele farà ricorso contro i mandati di arresto emessi dalla Corte penale internazionale nei confronti di Netanyahu e dell'ex ministro della Difesa Yoav Gallant. (ilmattino.it)