Nuovo trattamento per asma e BPCO: "Più efficace delle cure tradizionali"

Un nuovo studio ha mostrato incoraggianti passi avanti nel trattamento delle forme d’asma, suggerendo come un anticorpo monoclonale possa diminuire la necessità di ulteriori terapie. Scopriamo di quale farmaco si tratta e come funziona. Lo studio Una ricerca appena pubblicata su The Lancet Respiratory Medicine ha osservato 158 soggetti con episodi acuti di asma e BPCO (Broncopneumopatia cronica ostruttiva). (Pazienti.it)

Ne parlano anche altri giornali

È stata scoperta una nuova modalità di cura per gli asmatici e per chi soffre di broncopneumopatia cronica ostruttiva. A diffondere la notizia è stata la rivista scientifica Lancet Respiratory Medicine, su cui è stato riportato lo studio sulla capacità terapeutica del Benralizumab. (Il Digitale)

Spesso sottodiagnosticata, malgrado la sua frequenza, l’asma bronchiale è la malattia cronica respiratoria più frequente in età pediatrica nel nostro Paese con una prevalenza che si stima essere attorno al 10%. (Corriere Milano)

Il trattamento dell’asma è “rimasto bloccato al XX secolo” dicono i ricercatori del King’s College di Londra che hanno valutato l’efficacia un farmaco già utilizzato in alcune forme di asma grave, il benralizumab, in persone con esacerbazioni esosinofile di asma o BPCO: ha ridotto del 30% la necessità di ulteriori trattamenti. (Fanpage.it)

La cura degli attacchi di asma potrebbe cambiare, sarebbe la prima volta in 50 anni

Dopo mezzo secolo di attese un nuovo approccio terapeutico potrebbe rivoluzionare il trattamento degli attacchi gravi di asma e delle riacutizzazioni della broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco), una malattia progressiva dell’apparato respiratorio caratterizzata da un’ostruzione irreversibile delle vie aeree. (la Repubblica)

Un’innovazione dopo 50 anni di trattamenti tradizionali (Microbiologia Italia)

Per la prima volta in 50 anni i medici potrebbero essere giunti a una svolta nel trattamento dell’asma e della broncopneumopatia cronica ostruttiva. A darne notizia è uno studio sulla rivista Lancet Respiratory Medicine nel quale viene analizzata la capacità terapeutica del Benralizumab. (Open)