Nemmeno Netflix è in grado di gestire le dirette streaming degli eventi sportivi?

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Movieplayer SPORT

Se dovessimo basare la risposta alla domanda posta nel titolo con quanto accaduto venerdì scorso con il match di boxe fra Jake Paul e Mike Tyson avremmo a che fare con un no secco. L'evento, pubblicizzato dal colosso di Los Gatos per mesi e mesi, ha ottenuto un feedback di sicuro molto interessante raggiungendo per 60 milioni di abitazioni. Un successo, se dovessimo basarci su questa sola metrica. Eppure, come la cronaca dei fatti ci ha insegnato, non è tutto oro quello che luccica perché la diretta dell'evento su Netflix è stato un vero e proprio incubo per chi l'ha seguita in tempo reale. (Movieplayer)

La notizia riportata su altre testate

"Ora capisco che questa offerta potrebbe essere ben lontana da ciò che hai appena incassato dal combattimento, ma diciamocelo, forse è il momento di appendere i guantoni - ha scritto il vicepresidente di CamSoda Daryn Parker in una lettera al pugile - Penso che questa offerta sia il modo perfetto per presentarsi ancora di fronte alle persone ed esibirsi in un modo diverso e meno faticoso. (Sport Mediaset)

Jake Paul e Mike Tyson si sono affrontati sul ring in evento da record per il mondo dei live streaming sportivi. (Multiplayer.it)

Mike Tyson, leggenda del pugilato, ha incassato 20 milioni di dollari nel recente incontro contro Jake Paul. Un sito per adulti ha messo sul piatto 250 mila dollari per un’apparizione di Tyson, a patto che metta in mostra il lato B in webcam per un’ora. (MOW)

L'incontro tra Mike Tyson e Jake Paul, vinto ai punti dal 27enne youtuber, fa ancora discutere. E nel dibattito si inserisce Sylvester Stallone, attore che ha interpretato il leggendario pugile Rocky Balboa. (AreaNapoli.it)

A giugno sono quasi morto," ha dichiarato l'ex campione dei pesi massimi. Mike Tyson, a 58 anni, annuncia il ritiro definitivo dalla boxe dopo il match contro Jake Paul all'AT&T Stadium di Arlington, Texas. (Tiscali)

Attorno a questa consapevolezza, Paul e altri hanno avuto la capacità di costruire un mercato nuovo e di chiamarlo in una maniera che ci facesse dimenticare che sempre di compravendita di idiozia si trattava: influencer economy, questo ci siamo ridotti a dire per non dirci che l’umana civiltà è avanzata al punto tale che l’idiozia non è più una condizione dalla quale affrancarsi ma una fortuna da desiderare. (Undici)