Siria, miliziani bruciano un albero di Natale. Esplodono le proteste dei cristiani a Damasco
Nonostante le promesse di Al-Jolani e dei sedicenti ribelli di Hay'at Tahrir al-Sham, in Siria le cose potrebbe farsi sempre più complesse per gli altri gruppi etnici e religiosi della nazione. Oggi, centinaia di persone sono scese in piazza nel quartiere cristiano di Damasco, per protestare contro l'incendio di un albero di Natale accaduto ieri nella piazza centrale di Suqaylabiyah, cittadina situata nel governatorato di Hama, nella Siria centro-occidentale. (il Giornale)
Se ne è parlato anche su altri media
«Pretendiamo i diritti dei cristiani», urlano i manifestanti mentre marciano attraverso la capitale siriana verso la sede del Patriarcato ortodosso nel quartiere Bab Sharqi. Le proteste si verificano poco più di due settimane dopo che una coalizione armata guidata dagli islamisti ha rovesciato il governo di Bashar al-Assad, che si era presentato come il protettore delle minoranze nel paese a maggioranza sunnita. (ilmessaggero.it)
“Se non ci è permesso di vivere la nostra fede cristiana nel nostro Paese, come facevamo prima, allora non apparteniamo più a questo posto”, ha detto un manifestante. (Firenze Post)
Roma, 24 dic. (Agenzia askanews)
Spera in una Siria libera per tutti e non accetta uno stato islamico con la sharia, che farebbe scomparire i cristiani già decimati dall'esodo. Denuncia le esecuzioni sommarie e rivela che il nuovo corso ha una lista di 40mila nomi di siriani, collaborazionisti del regime di Assad, che vuole eliminare. (il Giornale)
Le nuove autorità siriane hanno annunciato di aver raggiunto un accordo con i gruppi ribelli per il loro scioglimento e integrazione nelle forze di difesa regolari. (Tuttosport)
"Chiediamo i diritti dei cristiani", hanno cantato mentre marciavano attraverso la capitale siriana verso la sede del Patriarcato ortodosso nel quartiere di Bab Sharqi. Le proteste arrivano poco più … (la Repubblica)