IL VIDEO. Gimbe, emergenza Ssn: pochi medici, si rinuncia a cure e prevenzione

Roma, 8 ott. La "vera emergenza del Paese è il Servizio Sanitario Nazionale" ha detto Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, presentando a Roma, in Senato, il settimo Rapporto della Fondazione, che quest'anno analizza le grandi criticità della sanità italiana.A partire dal divario della spesa sanitaria pubblica pro capite di 889 euro, rispetto alla media dei paesi OCSE membri dell'Unione Europea, con un gap che supera i 52 miliardi; poi la crisi motivazionale del personale, che abbandona il Ssn; il boom della spesa a carico delle famiglie, cresciuta di oltre il 10%; i quasi 4,5 milioni di persone che nel 2023 hanno rinunciato alle cure, di cui 2,5 milioni per motivi economici; le gravi diseguaglianze regionali e territoriali, a cui fa seguito la migrazione sanitaria; e ancora i disagi quotidiani sui tempi di attesa e sui pronto soccorso affollati. (il Dolomiti)

Ne parlano anche altre testate

La sanità pubblica italiana ‘scricchiola’: il personale scarseggia (o si dà alla fuga), le diseguaglianze Nord-Sud si acuiscono, sale la spesa delle famiglie, costrette a pagare di tasca propria un numero crescente di prestazioni, oppure – in 4,5 mln – a rinunciare alle cure, spesso per problemi economici. (Fortune Italia)

Dott. Gianluca Giuliano (insalutenews)

In Puglia l’8,4% delle famiglie nel 2023 ha rinunciato alle prestazioni sanitarie, dato superiore alla media italiana (7,6%) e in aumento rispetto al 2022 quando la percentuale si attestò al 7,5%. E’ quanto emerge dal settimo rapporto della fondazione Gimbe sul servizio sanitario nazionale (l'Immediato)

Il servizio sanitario in agonia, 4,5 milioni di italiani rinunciano alle cure: il rapporto Gimbe

Ma in questo contesto Basilicata e Puglia sono le uniche regioni del Mezzogiorno ad essere “promosse” per quanto riguarda i Lea (Livelli essenziali di assistenza). Leggendo il report emerge, in particolare, che per la Basilicata c’è una buona percentuale di posti letto aggiuntivi di terapia sub intensiva realizzati al 31 luglio 2024: parliamo del 70 per cento, rispetto al 50 della media italiana, numero che colloca il territorio lucano al sesto posto in Italia. (Sassilive.it)

In Calabria la percentuale delle famiglie che hanno rinunciato alle prestazioni sanitarie nel 2023 è pari al 7,3% , poco meno della media nazionale (7,6%). (Il Lametino)

Già oggi sono 4,5 milioni gli italiani che rinunciano alle cure, in barba ai principi di universalismo ed equità che in passato hanno fatto del nostro Ssn un modello da seguire. Tra carenza di personale, liste d’attesa infinite, pronto soccorsi sovraffollati e un inaccettabile divario tra Nord e Sud, il nostro Servizio sanitario nazionale (Ssn) è vicinissimo a esalare il suo ultimo respiro. (la Repubblica)