Proprietaria di Pinko: Cris Conf chiede al tribunale la protezione del patrimonio

Cris Conf, l’azienda di abbigliamento di Fidenza a cui fa capo il brand Pinko, resta con il fiato sospeso fino al 14 novembre, giorno in cui i g Registrati ora per ricevere e leggere gratuitamente le news di Fashion Magazine. La registrazione include l’iscrizione alla nostra newsletter Signore Signora Non specificato Registrati gratuitamente Accedi qui Già registrato? Fashion Magazine utilizzerà le informazioni personali con rispetto. (fashionmagazine.it)

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Non è andata così. Un duro colpo per Cris Conf, l’azienda di Fidenza, in provincia di Parma, proprietaria del noto marchio di pret-à-porter da donna, che ha presentato istanza di applicazione delle misure protettive al patrimonio (come previsto dalla nuova legge fallimentare) per trovare un’intesa con i creditori: le banche, verso le quali è fortemente esposta. (Il Sole 24 ORE)

La situazione Cris Conf ha sede a Fidenza, vanta 550 dipendenti e un fatturato di oltre 220 milioni di euro al 2022. Malgrado, come segnalano i sindacati, non abbia mai fatto richiesta di cassa integrazione, ora versa in crisi di liquidità. (laconceria.it)

L’udienza davanti al Tribunale di Parma è prevista il 14 novembre. Solo con la ratifica Cris Conf, l’azienda di abbigliamento di Fidenza, nel Parmense, che dalla metà degli anni Ottanta ha lanciato a livello internazionale il brand Pinko, potrà avviare il negoziato con i creditori per tentare di uscire dalla crisi di liquidità nella quale versa. (Il Sole 24 ORE)

Cris Conf, l’azienda di abbigliamento di Fidenza che controlla il brand Pinko, aspetta il verdetto del tribunale di Parma sulla richiesta di applicazione delle misure protettive al patrimonio per poter avviare il negoziato con i creditori e tentare così di uscire dalla crisi di liquidità. (La Repubblica)

«Non c’è nessuna difficoltà strutturale. (Milano Finanza)