Moussa Diarra ucciso in stazione a Verona, il caso in Senato: «Sfiorato il cappuccio da un altro proiettile»
«Sono ancora molte le ombre sulla morte di Moussa Diarra ma una cosa è certa. Sono tre i colpi sparati il 20 ottobre in stazione Porta Nuova a Verona e due ad altezza d’uomo. Uno ha colpito il cuore di Moussa e non è uscito dal suo corpo, l’altro ha sfiorato il cappuccio del suo giubbotto per poi infrangersi contro il vetro dell’ascensore». Di quel colpo sparato da un poliziotto della polfer che ha sfiorato il cappuccio di Moussa se n’è parlato per la prima volta venerdì in Senato, dove si è tenuta una conferenza stampa organizzata dall’onorevole Ilaria Cucchi che ha invitato a palazzo Madama il fratello Djemanga Diarra, il presidente dell’alto consiglio dei maliani in Italia Mahamoud Idrissa Bouné, le avvocate di parte civile Paola Malavolta e Francesca Campostrini, il Comitato di Verità e Giustizia per Moussa e l’associazione Paratodos. (Corriere della Sera)
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Durante la conferenza stampa organizzata a Palazzo Madama dalla senatrice Ilaria Cucchi, Giorgio Brasola di Paratod@s ha presentato il giaccone indossato da Moussa Diarra la mattina in cui è stato ucciso davanti alla stazione: “Ci sono due fori di proiettile, uno al cuore e uno ha sfiorato il cappuccio. (TG Verona)
L’evento ha visto la partecipazione del fratello della vittima, Djemanga Diarra, e di altri attivisti e rappresentanti di associazioni, con la richiesta di un’indagine approfondita e trasparente sul caso. (Daily Verona Network)
La dichiarazione è stata rilasciata questa mattina, venerdì 22 novembre, durante un convegno organizzato a Palazzo Madama dalla senatrice Ilaria Cucchi. Sono queste le parole di Djemanga Diarra, fratello di Moussa Diarra, 26enne ucciso lo scorso 20 ottobre davanti alla stazione di Verona Porta Nuova da un agente di polizia. (ilgazzettino.it)
Ho provato a chiedere più volte di vedere i video tramite il mio avvocato, ma fino adesso non ho avuto risposte. «Non credo per nulla a quello che hanno detto i poliziotti, Moussa non era drogato. (leggo.it)
Sul caso di Moussa Diarra, il ragazzo originario del Mali che lo scorso 20 ottobre è stato ucciso da un agente della Polfer con tre colpi di pistola davanti alla stazione di Verona, è necessario un processo trasparente. (il manifesto)
Lo ha detto stamani a Palazzo Madama la senatrice Ilaria Cucchi, in un convegno da lei stessa promosso sulla vicenda del 26enne maliano ucciso con un colpo di pistola da un agente della Polfer a Verona (TG Verona)